Sparanise. Il chirurgo Carmine Antropoli presenta “Dal Volturno al Tevere al Nilo” agli studenti del Foscolo. Una storia umana e di malagiustizia, scritta in carcere.
(di Paolo Mesolella) SPARANISE Il libro ripropone il caso giudiziario che ha travolto l’autore, chirurgo oncologico, primario ospedaliero ed ex sindaco di Capua per dieci anni, che ha dovuto pagare un prezzo molto alto: la vergogna, la solitudine e l’allontanamento dalla famiglia. Il dottor Carmine Antropoli nei prossimi giorni presenterà il suo libro “Dal Volturno al Tevere al Nilo” agli alunni del Foscolo nell’aula magna della sede di Via Calvi a Sparanise. Il libro, scritto in forma di Diario, racconta con dignità e dolore, i numerosi mesi trascorsi in carcere in compagnia degli altri detenuti: Rama, Mino, Pietro, Antonio, Michele, Roberto, Madrid, Armando, Luigi. Chi arrivava e chi se ne andava lasciando un vuoto in chi restava. C’è anche Pasquale, denunciato dalla moglie per stalking e Nelson che l’autore porterà sempre nel cuore. Un diario che ricorda la quotidianità dell’autore vissuta in cella, tra notti insonni, disperazione, preghiere e ricerca di amicizia e compagnia. Giorni difficili trascorsi pensando alla famiglia, ai figli, agli amici, alla religione, alla sua professione e attività in ospedale. Un momento drammatico, quello del carcere, che l’autore ha cercato di alleviare aggrappandosi alla famiglia e alla fede dopo essere stato costretto a lasciare il fiume Volturno (sulle cui sponde è nato) per trascorrere monotone giornate recluso nelle sezioni carcerarie Nilo e Tevere. Un libro che per l’autore è diventata una vera e propria terapia. Nel diario infatti, l’autore racconta senza filtri l’intensità e la fragilità di un periodo di tempo che ha segnato e continuerà a segnare per sempre la sua vita. Un libro denuncia, ma anche una testimonianza che mira a scuotere le coscienze e far riflettere sul sistema carcerario che spesso raccoglie anche vittime innocenti di ingiustizie difficili da risarcire. Il libro infatti contiene pagine intense e indimenticabili scritte dall’autore durante i quattro mesi trascorsi in carcere, un luogo insolito dove stringere legami di amicizia. Il libro del dott. Antropoli è anche un’occasione per verificare lo stato del garantismo penale. E l’uso improprio della carcerazione preventiva, spesso ingiusta, come nel caso che ha colpito l’autore. Questo libro, spiega Miller,” è il racconto drammatico e intenso di una pena ingiusta che una persona innocente ha scontato in anticipo, senza nessuna condanna, per fatti che sono risultati del tutto insussistenti”. Tra i numerosi spunti di riflessione ricordo l’arresto (avvenuto il 4 febbraio 2019), i reparti Tevere e Nilo, il detenuto Rama, in carcere per traffico di droga, la psicologa, l’avvocato, il sacerdote, l’interrogatorio, il riesame, i colloqui, la depressione, la domenica, l’insonnia, la tachicardia, le telefonate a casa, due volte al mese. Antropoli si trova in carcere a causa di una lettera anonima e viene indagato per una campagna elettorale che non lo vedeva nemmeno coinvolto in prima persona. Nel Diario rivive la vita da recluso. Ricorda: “Mi metto in un angolo e piango pensando ai miei figli e al loro dolore, alla mia famiglia, ai miei fratelli. Ascolto le storie dei detenuti che sono tutte storie tristi che mi inteneriscono il cuore. L’ambiente mi deprime e mi sento inutile, un peso per la società… Ho paura, ma non mi abbatto e continuo ad affidarmi a Sant’Antonio, mio protettore”. Dico le mie preghiere e poi leggo un passo del Vangelo, alle 7.30 tutti leggiamo un passo del Vangelo, tutte le mattine… e spero di riuscire presto a parlare con la psicologa, sempre in grado di offrirmi conforto. Durante la Pasqua benedico la stanza ed anche i miei compagni anche se sono di altre religioni…“Quest’esperienza mi ha insegnato davvero tanto circa l’animo umano. Restare in tanti i una cella così stretta, ascoltare la vita di persone che resteranno per anni e anni chiuse in carcere mi fa rendere conto dell’enorme responsabilità che grava sulle spalle dei PM… Un’esperienza estrema che cambia la vita. Il libro presenta le prefazioni dell’ avv. Vincenzo Maiello, ordinario di Diritto Penale dell’Università Federico II di Napoli e di Arcibaldo Muller, Magistrato di Cassazione e Capo dell’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia. L’epilogo della storia invece è del suo ultimo avvocato Mauro Iodice, professore Ordinario di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Napoli che spiega “Il 3 giugno il GUP ha modificato la misura cautelare concedendo gli arresti domiciliari. Ma dovranno trascorrere altri tre anni prima che il 5 settembre 2022 la Corte di Assise di Appello conceda l’assoluzione che diventerà definitiva il 25 maggio 2024”. Il dott. Carmine Antropoli è nato a Bellona ed è padre di due figli. Laureato in medicina nel 1988 diventa specialista in Chirurgia d’urgenza e Pronto Soccorso e in Chirurgia oncologica. Vanta 140 pubblicazioni su riviste scientifiche, quattro libri ad indirizzo scientifico e 15 brevetti medici. Attualmente è Direttore del Dipartimento di Chirurgia d’urgenza dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

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