Teano. “La notte del ventisei ottobre” di Giuseppe Lacetera, con le testimonianze di Carlo Cipriano, Domenico Izzo, Gaetano Stavolone e Felice Compagnone.
(di Paolo Mesolella) TEANO Vent’anni fa, nel mese di ottobre 2005, fu stampato a Teano, nella tipografia Fiore, un interessante libretto,sicuramente da rileggere in questi giorni in cui si rinnova il ricordo dello Storico Incontro di Borgonuovo di Teano. L’esile libro dello storico Giuseppe Lacetera, tratto dal volume “Da Annibale a Garibaldi” è stato stampato dal Comune di Teano per la Biblioteca Luigi Tansillo oggi, purtroppo, chiusa. A questo interessante lavoro, spiega l’autore, ”si è arrivati contaminando immaginazione e documenti, con lo scopo di “narrare” i pensieri, le emozioni, le idee che hanno occupato la mente di Garibaldi e di Vittorio Emanuele nelle ore, certamente difficili, che i due hanno vissuto subito dopo l’incontro di Teano”. Alla ricerca hanno contribuito anche i collaboratori della biblioteca Tansillo. Il lavoro in particolare, si sofferma sulla cronaca di quel 26 ottobre seguendo il racconto di alcuni “dei tanti teanesi che quella mattina hanno visto i volti di Garibaldi e del Re”. Il primo a ricordare è Carlo Cipriano, seguono Domenico Izzo, Gaetano Stavolone, Felice Compagnone ed altri. Ricorda Carlo Cipriano: ”Mio padre si chiamava Andrea. Da oltre 60 anni abito alla masseria “Casareale” di mia proprietà, che si trova nella contrada Borgonuovo sulla via Traversa Zarone. La sera del 24 ottobre moltissimi garibaldini si accamparono nel Bosco di Caianello, che cominciava dal “Rivo Fontana Paola” poco lontano dalla mia masseria. Alcuni di essi, anzi, furono da me ospitati e mi dissero che l’indomani si aspettavano le truppe col Re Vittorio Emanuele, diretti a Gaeta. Spinto dalla curiosità, la mattina del 26 mi portai con mio cugino Dionisio vicino alla chiesa di Borgonuovo e, verso le otto, otto e un quarto, stando in un fondo che rasenta la strada, vidi comparire pochi soldati a cavallo che venivano dalla parte di Caianello; mentre dalla via Cupa vidi uscire, pure a cavallo, pochi garibaldini che si fermarono in un campo vicino a tale via e scesero da cavallo. Intanto molta cavalleria piemontese cominciò a sfilare verso Teano ed un generale salutò e strinse la mano ad uno di quei garibaldini che si erano fermati nel campo. Non era trascorsa mezz’ora che, sempre dalla parte di Caianello, vidi comparire sull’alto della salita di San Nicola alcuni soldati a piedi che si fermarono al segnale di una tromba. Subito dopo vidi montare in sella quei sei o sette garibaldini che si erano fermati nel campo e quello fra essi, che poi seppi essere Garibaldi, levatosi il fazzoletto con cui si era coperto il capo, uscito in mezzo alla strada provinciale, si fece innanzi ad un Generale e presso il ponticello gridò: ”Evviva il Re!. Capii allora che quel Generale era Vittorio. Stettero circa un quanto d’ora là, in mezzo alla strada soli a parlare, stringendosi la mano. Poi si avviarono entrambi per Teano e appresso ad essi tanti ufficiali piemontesi uniti a quei garibaldini, che si erano fermati nel campo e, in seguito, molta truppa. Vicino alla chiesetta di Borgonuovo stavano parecchi borghesi e contadini, venuti dai dintorni e di Versano c’erano il dottor Biasucci Gaetano e La Prova Paolo. Interessanti anche le testimonianze di Domenico Izzo, figlio di Antonio, nato a Teano il 18 ottobre 1826 che in qualità di cantoniere provinciale si trovava da vari giorni a lavorare sulla strada Teano - Caianello, fra il Ponte di San Nicola e la chiesetta di Borgonuovo; di Gaetano Stavolone, nato a Teano il 23 marzo 1831, Sergente del corpo garibaldino. E poi Felice Compagnone che nel 1860 aveva 18 anni. ”Sul mio onore e sulla mia coscienza, ricordo quel che avvenne la mattina del 26 ottobre 1860. Garibaldi venne qui a Teano la mattina del 26 e fece sosta sul larghetto del Muraglione. Accorremmo in tanti a vederlo. Stemmo intorno a lui mentre faceva colazione. A un certo punto si rivolse a noi che lo attorniavamo e ci disse: ”Che fate qui, giovanotti? Perché non andate laggiù alla Pigna del Duca ad ossequiare il vostro Re?”. Lasciammo Garibaldi e corremmo alla Pigna del Duca di Caianello, dove trovammo Vittorio Emanuele che assisteva alla sfilata delle sue truppe. Garibaldi allontanò la folla che lo circondava, lasciò Teano e corse tra i suoi soldati, accampati nel Bosco di Caianello e salutò, una ad una, le seicento Camice Rosse arrivate da tutta l’Italia fino a Teano”.

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