Orta di Atella. Percorso mariano “I volti di Maria"

Si concluderà domenica 19 ottobre, nella Parrocchia di San Massimo Vescovo con la visita alla Pala d’altare della Madonna del rosario di Francesco Curia, il suggestivo percorso mariano “I volti di Maria in terra ortese. Vie di devozione e di bellezza”, un itinerario che unisce arte, fede e identità locale. L’iniziativa, ideata da don Paolo Gaudino, parroco di ampie vedute, e dal gruppo per la Tutela e Valorizzazione del Patrimonio, nasce con l’obiettivo di far riscoprire il ricco patrimonio sacro del territorio ortese. Un progetto condiviso con il Santuario di San Salvatore da Horta e la Parrocchia di San Michele Arcangelo di Casapozzano, a testimonianza di una collaborazione ecclesiale viva, concreta e sinergica. Il percorso è stato inaugurato il 1° ottobre, al Santuario di San Salvatore, con gli interventi di Mons. Angelo Spinillo, Vescovo della Diocesi di Aversa, Mons. Ernesto Rascato, esperto di beni culturali e direttore del Museo Diocesano, del Sindaco Antonino Santillo e della rappresentante di Poste Italiane Angela Pellino. Il territorio ortese, costellato di antiche cappelle, affreschi e icone votive, custodisce non solo la memoria religiosa ma anche la storia viva di una comunità. “Rendere visibile l’invisibile”, come fanno queste immagini di Maria, significa valorizzare la fede e la creatività che hanno plasmato l’identità del luogo. Tre le tappe principali: · il 5 ottobre, la Madonna degli Angeli al Convento di San Donato; · il 12 ottobre, lo Sposalizio della Vergine e la Dormitio Virginis alla Parrocchia di San Michele Arcangelo; · il 19 ottobre, la conclusione alla Parrocchia di San Massimo Vescovo, con la visita della Pala della Madonna del Rosario di Francesco Curia. Un itinerario che ha unito parrocchie e cittadini in un cammino condiviso di riscoperta spirituale e culturale. “Non c’è futuro senza passato”, recita il proverbio, e proprio in questo intreccio tra fede e memoria la comunità ortese ritrova le proprie radici.
Come ha ricordato Elie Wiesel, “l’opposto dell’arte non è il brutto, ma l’indifferenza”. Parole che risuonano in un tempo in cui la bellezza diventa testimonianza concreta di speranza. Seguendo l’invito di Papa Francesco a essere una “Chiesa in uscita”, la comunità ortese si fa portavoce di un messaggio che ben si inserisce nel Giubileo della Speranza. Protagonisti di questa rinascita culturale anche tanti giovani volontari, che hanno accompagnato i visitatori lungo il percorso con professionalità e passione. Fiore all’ occhiello di questa iniziativa è stato annullo filatelico con il quale Poste Italiane ha suggellato l’evento, in ogni sua tappa, riconoscendo il valore culturale e civile di un’iniziativa che unisce tradizione e innovazione.

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