Napoli. Fine Vita, da Asl Napoli grave fuga in avanti

(Caserta24ore) NAPOLI "Ci chiediamo se ASL significhi ancora Azienda Sanitaria Locale o non piuttosto Azienda Suicidi Lampo.
È raccapricciante che mentre solo l’8,5% (fonte: SICP, Federazione Cure Palliative 2025) dei pazienti campani che ne hanno diritto possono accedere alle cure palliative, l’ASL Napoli 3 stia predisponendo le modalità di somministrazione di farmaci letali, coinvolgendo i medici di base, dopo l’ok arrivato dal Comitato Etico Territoriale Campania 2 per due pazienti che avevano chiesto di accedere al suicidio medicalmente assistito. Una fuga in avanti che è comunque l’ennesima, tragica prova che non esiste in Italia nessuna necessità di una legge nazionale sul suicidio assistito - anche perché la legge 219/2017 e il codice deontologico già permettono di rifiutare le cure - ma, anzi, serve una legge che blocchi questa deriva e riporti il Servizio Sanitario alla sua vera natura: curare e assistere i cittadini e non aiutarli ad uccidersi». Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.

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