Letture. Dante. "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita".
(di Maria Grazia Capanna) - Quarto appuntamento con la rubrica "il giardino del libro" e non poteva mancare l' opera più importante del panorama letterario composta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni dell' esilio di Dante in Lunigiana, Casentino, Verona e Romagna. E' il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo.Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» "Inferno, Purgatorio e Paradiso", ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum,attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica. È stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola «stelle» nell' Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle"; nel Purgatorio: "Puro e disposto a salir a le stelle"; nel Paradiso: "L'amor che move il sole e l'altre stelle".L'opera ebbe subito uno straordinario successo e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione e fino all'avvento della stampa in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa. Il viaggio allegorico che il poeta compie attraverso i tre regni dell'oltretomba – Inferno, Purgatorio e Paradiso – per ritrovare la salvezza dell'anima, partendo da uno stato di perdizione morale fino al raggiungimento della beatitudine divina con l'aiuto di guide come Virgilio e Beatrice. L'opera è considerata un capolavoro letterario e offre un profondo insegnamento sulla redenzione umana, politica e religiosa.Dante, smarrito in una "selva oscura", viene guidato dal poeta Virgilio negli abissi infernali, dove assiste alle pene dei dannati a seconda dei loro peccati. Lasciato l'Inferno, Dante e Virgilio risalgono la montagna del Purgatorio, dove le anime si purificano dai peccati per poter accedere al Paradiso una volta giunto li sarà guidato da Beatrice simbolo della fede e della teologia, Dante ascende attraverso i cieli stellati fino a raggiungere la visione di Dio e della Trinità, raggiungendo la pace e la salvezza interiore.
Il sui viaggio rappresenta la redenzione della sua stessa anima, che si era persa nei vizi e nella decadenza morale egli diventa simbolo dell'umanità intera, intraprendendo un percorso di redenzione che porta dalla condizione di peccato al raggiungimento della felicità terrena la salvezza dell'anima e dell'umanità attraverso la fede e la ragione. L'alternarsi delle guide, Virgilio simbolo della ragione e Beatrice simbolo della teologia e della fede, rappresenta il percorso per la salvezza.
L'opera riflette anche su temi politici e morali, ammonendo gli uomini a redimersi per evitare la dannazione eterna. In questo appuntamento non avremo un commento da parte di un lettore ma il mio personale ringraziamento al redattore di "Caserta-24ore" il Professore Paolo Mesolella .Nei nostri appuntamenti settimanali per verificare l' indice di gradimento dei nostri articoli per meglio entrare in sinergia con i nostri lettori tra un caffè e la statistica da valutare ho potuto rispolverare con lui alcuni canti dell' Inferno e del Purgatorio con i suoi commenti ai canti ,davvero eloquenti e ricchi di patos e conoscenza come qualsiasi professore di lettere dovrebbe riuscire a trasmettere ai suoi alunni perché la voglia di imparare dettata dalla sete di conoscenza deve sempre essere spinta dall' entusiasmo e dalla voglia di non smettere mai di imparare. Il mio sincero grazie da ex alunna dell' ex I.T.C. " Galileo Galilei" Via Armi Bianche di Sparanise. Maria Grazia Capanna
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