(Maria Grazia Capanna) "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte"
Il sesto appuntamento della rubrica "Il giardino dei libri" si apre con il romanzo storico " I promessi sposi", ambientato in Lombardia tra il 1628 e il 1630, durante il dominio spagnolo: è il primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana. Il racconto si basa su una rigorosa ricerca storiografica e gli episodi del XVII secolo, quali le vicende della monaca di Monza ,Marianna de Leyva e la peste del 1630, si fondano su documenti d'archivio e cronache dell'epoca.
I promessi sposi è l'opera più rappresentativa del romanticismo italiano e una pietra miliare della letteratura italiana per la profondità dei temi si pensi alla filosofia della storia in cui, cristianamente, agisce l'insondabile grazia divina nella Provvidenza, nonché un passaggio fondamentale nella nascita stessa della lingua italiana moderna. Inoltre, per la prima volta in un libro di tale successo, i protagonisti sono gli umili e non i ricchi e i potenti della storia. Il romanzo, infine, per la sua popolarità presso il grande pubblico e per il vivace interesse da parte della critica letteraria tra XIX e XX secolo, è stato rielaborato in forme artistiche che vanno dalla rappresentazione teatrale al cinema, dall'opera lirica alla fumettistica e anche alla fiction televisiva.
Renzo e Lucia sono i protagonisti di questo romanzo e sono dei popolani. Manzoni in questo romanzo ha fatto diventare la gente comune, vittima dei soprusi dei potenti, protagonista. Temi principali dei Promessi Sposi includono l'amore, la giustizia e l'ingiustizia, la fede e la Provvidenza divina, il potere e la violenza, la sofferenza degli innocenti, la guerra e la peste. Manzoni esplora anche il conflitto tra individui e potere, il valore del popolo umile e il ruolo dell'intellettuale impegnato.
Racconta la storia travagliata di Renzo e Lucia, promessi sposi la cui unione è impedita dal signorotto locale Don Rodrigo, la vicenda, ambientata in Lombardia tra il 1628 e il 1630, si intreccia con eventi storici come la carestia e la peste. Dopo numerosi ostacoli, separazioni, rapimento, e la conversione dell'Innominato, i due si ritrovano nel lazzaretto di Milano e, una volta superata la peste e sciolto il voto di Lucia, possono finalmente sposarsi.
Il romanzo termina con la celebre morale detta da Lucia: «...lo non sono andata a cercare i guai: sono loro che sono venuti a cercar me... i guai vengono bensì spesso perché ci si è dato cagione; ma la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani...». Renzo e Lucia si sposano grazie a don Abbondio, il parroco del loro paese, una volta che la minaccia di don Rodrigo è venuta meno con la sua morte. Dopo molte peripezie, il prete celebra finalmente le nozze nella chiesa che aveva inizialmente rifiutato, a causa del suo timore di don Rodrigo. Nei Promessi Sposi si evince chiaramente che la fede in Dio e la fiducia nella Provvidenza possono portare conforto e salvezza nelle avversità della vita, anche quando i problemi arrivano senza colpa. La condotta più innocente non basta a evitare i guai, e la sofferenza può purificare l'animo umano, ma il vero bene si raggiunge attraverso la carità, la giustizia e l'accettazione del piano divino.
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