6 Ottobre "San Bruno di Colonia"

(Caserta24ore news) Bruno di Colonia ( nato il 6 ottobre 1101) è stato un monaco cristiano tedesco, fondatore dell'Ordine certosino.
E' nato a Colonia, intorno all'anno 1030. Giovanissimo si trasferì a Reims, per studiare presso la Scuola capitolare. Successivamente diviene professore e poi rettore della stessa scuola. Nel frattempo matura l'idea della vita monastica, anela al deserto. Insieme a sei compagni si reca da Ugo, Vescovo di Grenoble. Ugo si rende conto di trovarsi di fronte ad un progetto di Dio e accompagna Bruno e i suoi compagni al loro “Deserto”. Si lasciano alle spalle Saint Pierre de Chartreuse. Superano diversi ostacoli naturali, raggiungono un'altezza di mille metri. Dinanzi ai loro occhi si apre la valle di “Chartreuse”. Iniziata nel 1084, la prima Certosa, avrà il nome di “Santa Maria de Casalibus”, cioè delle capanne. Nel 1088 Eudes de Chatillon, che è stato alunno di Bruno a Reims, viene eletto Papa assumendo il nome di Urbano 2, questi lo vuole come consigliere e lo chiama a Roma. Bruno lo raggiunge lasciando Chartreuse, Urbano II, però, è costretto a fuggire e Bruno lo segue. Dopo essere stati a Capua, Salerno e a Benevento, nel 1090 si rifugiano in Calabria, ospiti dei Normanni, che da poco hanno conquistato quelle terre. Urbano II offre a Bruno di diventare Arcivescovo di Reggio Calabria, ma egli rifiuta chiedendo di tornare alla vita monastica. Urbano II esaudisce il suo desiderio ma questo posto dovrà essere in Calabria. La valle di Santa Maria della Torre a 850 metri d'altezza si mostra deserta, boscosa ma ospitale, proprio come “Chartreuse” e accettando il dono di quelle terre da parte del Conte Ruggero il normanno costruisce, insieme ad alcuni confratelli un nuovo eremo che prenderà il nome di Santa Maria della Torre. Nel 151 Bruno, in quel luogo irraggiungibile è felice. Con i compagni dà inizio alla costruzione delle baracche di paglia nelle quali andranno a vivere e alla costruzione della chiesa, l’unico edificio in pietra, come esigono i criteri di consacrazione di un luogo sacro, consacrazione che arriva nel 1085. Qui Bruno può trascorrere la vita in silenzio, colloquiando solo nel suo cuore con Dio, che incontra nella preghiera e nel raccoglimento, mentre la vita comunitaria è ridotta al minimo. Lui e i compagni non sono consapevoli di fondare qualcosa di nuovo – non è questa la loro intenzione, vogliono solo restare lontani dai mercanti del sacro e vivere radicalmente il Vangelo. Ma è la volontà di Dio che deve essere fatta, così la loro esperienza si trasformerà in un nuovo Ordine monastico: i Certosini. Anche se Bruno scriverà molte lettere e riflessioni, per la redazione della vera e propria Regola si dovrà aspettare il quinto priore, Guigo. Soltanto sei anni dopo la nascita della Certosa, Bruno viene chiamato a Roma: un suo vecchio allievo è stato eletto Papa con il nome di Urbano II e lo vuole accanto come consigliere. Bruno non osa disobbedire al Pontefice, ma gli costa molto abbandonare la vita monastica. A Roma, infatti, resiste solo pochi mesi, poi riesce a ottenere dal Papa di essere trasferito in Calabria: Urbano crede di riuscire a eleggerlo vescovo di Reggio, ma Bruno riceve in dono da un nobile un territorio in località Torre dove inizia a costruire una nuova comunità eremitica, esattamente dove oggi sorge il paese che in suo onore si chiama Serra San Bruno. Trascorre qui gli ultimi anni della sua esistenza, vivendo come aveva sempre voluto, fino alla morte. Venne canonizzato nel 1623 da Gregorio XV, ma il suo culto era stato autorizzato già da Leone X nel 1514. Il 9 ottobre 2011 Benedetto XVI, in occasione del pellegrinaggio effettuato presso la Certosa di Serra San Bruno, lo ricorda così: “Il monaco, lasciando tutto, rischia, si espone alla solitudine e al silenzio per non vivere di altro che dell’essenziale, e proprio nel vivere dell’essenziale trova anche una profonda comunione con i fratelli, con ogni uomo”. (A cura di Maria Grazia Capanna)

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