Calvi Risorta. Elda Lia, Nicola Migliozzi e Oreste Mario Salerno pubblicano “Alla ricerca della mia Calvi” e parlano del Re Ferdinando a Calvi. Quando il re arrivava nella Piazza di Zuni e incontrava Concetta.
(Paolo Mesolella) Calvi Risorta  - E’ stato appena pubblicato un bel libro, nato dalle penne di due professori artisti ed un generale novantacinquenne. I docenti sono Elda Elia e Nicola Migliozzi entrambi insegnanti d’arte e artisti. Il Generale è  Oreste Mario Salerno. Tutti e tre hanno in comune l’amore per Calvi, il Generale Oreste Maria Salerno e l’artista Nicola Migliozzi sono loro stessi caleni. Il libro, “Alla ricerca della mia Calvi” , appena pubblicato, presenta testi, immagini ed aneddoti sulla vecchia  Calvi. Parla dell’Antica Cales, di Annibale, di Fabio Massimo il temporeggiatore e della vita domestica calena, dalla vendemmia alla raccolta delle ulive, dalla coltivazione della canapa alla raccolta del grano, dalle congreghe calene al monumento ai caduti di Zuni che ora non c’è più, e ricorda la presenza del  Re Ferdinando di Borbone a Calvi,  “Gli anziani, ricorda il generale, sotto il grande albero della piazza di Zuni  raccontavano delle frequenti visite del Re a Calvi, magari dopo una battuta di caccia ai cinghiali, in compagnia del Barone Zona, suo medico di corte. Se si catturavano tre cinghiali, uno veniva portato al Palazzo e gli altri due venivano regalati al popolo caleno.  Al re piaceva intrattenersi con la gente comune. Un giorno tra questi caleni, mancò Concetta, una vecchietta molto simpatica e spiritosa, che abitava al piano terra di un fabbricato di fronte all’ingresso secondario della chiesa. Il re  si accorse della sua mancanza e cominciò a dire: ”Perché non c’è Concetta? Dove stà Concetta? Come mai non c’è?. “Maestà Concetta è malata”, fu la risposta. Allora il re fece chiamare il barone, il medico e insieme andarono a far visita a Concetta, per darle assistenza. Arrivati al cospetto di Concetta, il re la rimproverò”.” Concettì, gli disse, tu non ti devi permettere di ammalarti, perché tu mi devi fare compagnia”. Sempre nella piazza di Zuni  il re  si rivolse ad un certo Vincenzo dicendogli:”Vincé tu tieni cinque figli?” Si maestà so tutti figli vostri”. “No vincè so figli tuoi perché tenne aiutà, ma uno me lo devi dare!” E rivolgendosi ad uno dei figli di Vincenzo disse:”Uagliò sai andare a cavallo? Domani presentati al maresciallo che ti sistema con gli altri soldati”. Al che intervenne una ragazza, “Maestà ve state a purtà u fidanzatu mio”. Non te preoccupà uagliò, rispose il re, u fidanzato o faccio assegnare a Capua, così può venire a truvarti con il cavallo dell’esercito. E non ti preoccupare, non può andare appresso ad altre ragazze perché la sera dovrà andare alla scuola per analfabeti, per imparare a leggere e a scrivere”. E così la ragazza si calmò e fu contenta che il suo ragazzo avesse la possibilità di migliorare la sua condizione sociale. Preziosi ricordi come sono preziose le pietre laviche e gli acquerelli del maestro Migliozzi raffigurate nel libro. Molto belle sono  le pietre laviche “La luce di Cales” , “L’anima di Cales” e la ninfa calena che rappresentano le frazioni di Petrulo, Zuni e Visciano. Molto belli sono anche gli acquerelli su carta che raffigurano le varie frazioni di Calvi, San Nicola, la vendemmia, la festa del vino e tante curiosità.



Commenti
Posta un commento