Napoli. Le persone con disabilità escluse dalla partecipazione agli eventi sportivi allo stadio Maradona

(Caserta24ore) NAPOLI Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani osserva con grave preoccupazione quanto emerso in merito all’accesso delle persone con disabilità allo Stadio Maradona.
La denuncia del tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valor militare e capitano del gruppo sportivo paralimpico della Difesa, costituisce un monito drammaticamente chiaro: nonostante le promesse formali dell’Amministrazione comunale, le persone con disabilità continuano a essere sistematicamente escluse dalla partecipazione agli eventi sportivi, privandole di un diritto fondamentale sancito non solo dalla Costituzione Italiana – in particolare dagli articoli 3 e 32, che tutelano il principio di uguaglianza e il diritto alla salute – ma anche dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD, art. 9), ratificata dall’Italia con legge n. 18 del 2009, che impone agli Stati l’adozione di misure efficaci per garantire l’accessibilità e la piena partecipazione alla vita pubblica. Ciò che qui si verifica non è soltanto un ritardo nell’esecuzione di opere infrastrutturali; è la violazione di principi giuridici fondamentali, è la riduzione dei diritti a mero strumento di propaganda. Napoli, città che vanta una storia di cultura, solidarietà e inclusione, rischia di essere ricordata per aver relegato i cittadini disabili ai margini della vita sociale, in aperta contraddizione con il dovere costituzionale di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza sostanziale di tutti i cittadini. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani richiama con fermezza il Sindaco e l’Amministrazione comunale a un immediato adempimento dei loro obblighi istituzionali e normativi, perché la piena accessibilità agli impianti sportivi non è un favore, non è un gesto di cortesia: è un diritto sancito da norme interne e internazionali, e la sua negazione configura un atto di grave disattenzione istituzionale, incompatibile con una società civile che voglia definirsi tale. Lo sport non può diventare terreno di esclusione; esso ha la funzione di unire, educare e promuovere valori di equità e solidarietà, e la negazione di accesso a chiunque per motivi di disabilità costituisce una violazione dei diritti umani e della dignità della persona. Il CNDDU invita pertanto le autorità competenti a superare con urgenza ogni inerzia, affinché Napoli torni a essere una città rispettosa dei diritti di tutti i cittadini e lo sport, realmente, diventi un diritto per ciascuno senza discriminazioni. (dal prof. Romano Pesavento presidente CNDDU

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