Il cardinale Parolin in Burundi commemora l'arcivescovo Michael Aidan Courtney

(Caserta24ore) Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani accoglie con profonda partecipazione la notizia della missione in Burundi del Cardinale Pietro Parolin,
Segretario di Stato vaticano, per commemorare l’arcivescovo Michael Aidan Courtney, nunzio apostolico ucciso il 29 dicembre 2003 in un agguato, mentre operava instancabilmente per la pace in un Paese martoriato dalla guerra civile. L’inaugurazione del monumento e la posa della prima pietra di un centro sanitario in suo onore, sul luogo stesso dell’assassinio, non sono soltanto un atto di memoria storica, ma una concreta trasformazione del dolore in speranza. È un gesto che testimonia come la dignità e il coraggio di chi sceglie la via del dialogo possano generare frutti anche dopo la morte. La figura di Mons. Courtney – che preferì restare in Burundi, rinunciando ad un nuovo incarico, perché riteneva vicina la possibilità di una pace definitiva – è un esempio raro e prezioso per le nuove generazioni. La sua vita ricorda che la difesa dei diritti umani non si esaurisce nelle aule delle istituzioni, ma si vive sul campo, spesso a costo della propria esistenza. Il CNDDU sottolinea come la memoria di tali figure debba diventare patrimonio educativo globale. Non si tratta di un ricordo circoscritto a un evento o a un Paese, ma di un’eredità morale universale: il coraggio di difendere il diritto alla vita, alla salute, al dialogo e alla riconciliazione. Il sessantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Burundi e Santa Sede, che si intreccia con questa commemorazione, ci ricorda che la diplomazia non è solo trattativa tra Stati, ma anche missione etica, impegno costante per la costruzione di un’umanità più giusta e pacifica.Il Coordinamento invita le scuole italiane ad approfondire la vicenda di Mons. Courtney, affinché gli studenti possano riflettere sulla forza trasformativa del servizio e del sacrificio personale. Ricordare significa imparare: imparare a costruire ponti, anche quando sembra impossibile; imparare a scegliere la vita, anche nei luoghi dove sembra prevalere la morte. (dal prof. Romano Pesavento presidente CNDDU)

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