68 episodi di violenza censiti, oltre 47.000 studenti delle scuole superiori valutati con “sei” in comportamento e più di 1.700 bocciati per gravi mancanze
(Romano Pesavento presidente CNDD) Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani accoglie con favore l’entrata in vigore del nuovo regolamento di condotta previsto dalla legge 150/2024, nella convinzione che il rispetto delle regole e la responsabilità individuale siano pilastri essenziali della convivenza civile e della tutela dei diritti di tutti. I dati relativi all’anno scolastico 2023/24, con 68 episodi di violenza censiti, oltre 47.000 studenti delle scuole superiori valutati con “sei” in comportamento e più di 1.700 bocciati per gravi mancanze, confermano l’urgenza di un intervento sistematico per rafforzare il clima di serenità e sicurezza nelle aule. Il nuovo impianto normativo, che introduce l’elaborato critico in “cittadinanza attiva e solidale” come condizione per il recupero di una condotta insufficiente, rappresenta un segnale importante: la scuola non rinuncia a sanzionare, ma trasforma la sanzione in un’occasione formativa. In questo, riconosciamo un approccio coerente con i principi educativi e con la finalità di responsabilizzare gli studenti, piuttosto che semplicemente isolarli o allontanarli.
Come CNDDU, riteniamo particolarmente positivi:
- Il legame tra disciplina e cittadinanza: l’obbligo di riflettere su comportamenti e conseguenze favorisce la consapevolezza etica e civica.
- La centralità della responsabilità personale: la possibilità di “rimediare” valorizza il percorso di crescita e non condanna l’errore come marchio permanente.
- Il riconoscimento del ruolo educativo della scuola nella prevenzione di violenza e bullismo, a tutela non solo delle vittime ma anche di chi ha sbagliato, offrendo opportunità di recupero. Accogliere regole chiare e condivise significa rafforzare la fiducia nella comunità scolastica e riaffermare che i diritti umani vivono nella pratica quotidiana: nel rispetto reciproco, nell’ascolto, nella responsabilità verso sé stessi e gli altri. Perché la riforma abbia pieno successo, chiediamo che il Ministero accompagni l’applicazione della norma con formazione specifica per i docenti, risorse per i progetti di cittadinanza attiva e strumenti per il monitoraggio degli esiti, in modo che il cambiamento non resti solo sulla carta ma si traduca in un miglioramento concreto del clima scolastico. La scuola italiana ha ora l’occasione di dimostrare che rigore e inclusione possono camminare insieme: punire per educare, educare per prevenire. (dal prof. Romano Pesavento presidente CNDDU)
Siamo alla solita informazione allarmistica del tipo di certi quotidiani di moda cilturale post-sessantottina. 47mila studenti valutati con 6 e 17mila bocciati non rappresentano affatto indici di allarme. I problemi scolastici sono altri legati alla secolarizzazione di nom pochi dirigenti e docenti. I primi e i secondi vanno inseriti in una cornice di sciola libera non statale come attualmente. Tra scuola pubblica e privata è il titolo di un mio saggio edito da Amazon che consiglio di leggere. Giuseppe Pace.
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