(da Pro Vita e Famiglia) «Sconcerta pensare che un sindacato , che dovrebbe lottare per difendere i diritti dei cittadini, e un comitato di femministe che dovrebbe difendere i diritti delle donne, si siano uniti in una battaglia ideologica per far chiudere un semplice sportello di ascolto a cui potevano rivolgersi liberamente donne che si sentivano costrette ad abortire loro figlio per l'assenza di aiuti morali o materiali. Si fa un gran parlare di crisi demografica e tutela della maternità, ma all'atto pratico non si fa niente per garantire il diritto di una donna a non abortire e si combatte qualsiasi iniziativa per favorire la vita. Ha ragione l'Arcivescovo di Torino Lepore quando ha detto pochi giorni fa che col dilagare della mentalità pro-morte ''ci stiamo suicidando''. Auspichiamo che la Regione Piemonte faccia ricorso e intensifichi le già molte iniziative per la vita sin qui adottate, come il Fondo Vita Nascente promosso dall'Assessore Maurizio Marrone». Nota di Maria Rachele Ruiu , portavoce di Pro Vita & Famiglia, sulla sentenza con cui il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso della CGIL e del comitato Se Non Ora Quando per la chiusura della «Stanza dell'Ascolto» inaugurata all'Ospedale Sant'Anna di Torino per fornire servizi di assistenza e sostegno alla maternità e alla natalità.
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