Sessa Aurunca. Il “Viaggio nell’anima” di Mauro Lucio Novelli

(Di Paolo MESOLELLA) SESSA AURUNCA Troppe cose ci rimpiccioliscono la vita. Invece basta prendere in mano un bel libro di poesie
e pescare a caso pochi versi per scoprire che qualcuno si accorge delle stagioni, sa cogliere i colori dell’amore, si commuove per un bambino, per un sogno, si spaventa e si arrabbia per l’ascia che abbatte le foreste. Il poeta è trepidante e preoccupato per ciò che gli altri neanche vedono: è catturato da un sentimento forte che egli nutre in silenzio, con passione. Forse è proprio per questo che non si scrivono poesie: perché a pochi è dato di fermarsi con se stessi un attimo,e di rubare alla vita sociale un pizzico di intimità, dove a parlare siano i luoghi, i libri, i quadri, i suoni, i colori, i ricordi del cuore. A pochi è dato di vivere sul serio a contatto con la natura, dove si nota veramente la presenza della primavera, del mare, del verde, il soffio del vento e il brontolio del ruscello. Oggi ci rimpiccioliscono gli schemi mentali, si rincorrono schemi imposti dall’alto, e così facendo, non si riesce a vedere quanto di buono, di irripetibile è accanto a noi. Perciò leggere poesie, guardare un disegno, un paesaggio, il mare, ogni tanto fa bene allo spirito perché la luna esiste ancora, esistono le stagioni, esiste l’amore, esistono la fede, la speranza, la meraviglia e il buon vino. Per tutto questo ci fa piacere avere tra le mani e leggere questo bel libro del poeta e pittore sessano Mauro Lucio Novelli. Una raccolta raffinata di poesie, foto e pitture edita da Caramanica. Una raccolta che ha il pregio di aggiungere immagini alle poesie. Mi viene in mente il mio viaggio in Cina. Tra tutte le arti in Cina la pittura occupa il primo posto: è oggetto di una vera e propria mistica poiché, agli occhi di un cinese, è appunto l’arte che rivela, per eccellenza il mistero dell’universo. Entrambe, l’immagine e la poesia, sono le più adatte a descrivere la natura (i fiori di primavera, l’autunno, i monti, i boschi, la sera) e l’uomo con i suoi moti interiori (dalla musica alla sofferenza, dalla malinconia, all’amore per il proprio padre). Le due arti perciò venivano considerate esse stesse, pratiche sacre. Perché la poesia, unita all’immagine, permette al poeta di rivelare la sua presenza e di unire alla natura (rappresentata nei suoi vari aspetti e luoghi), anche l’umanità con i suoi pensieri, i suoi ricordi, le sue sofferenze. Penso alle poesie di Lucio Novelli “Monti Aurunci”, “Ringraziando nostro Signore”, “La Settimana Santa a Sessa Aurunca”, “Il mondo vuole la pace” e “Pensiero del mattino”, ma anche ai suoi oli su tela “Viaggio nella natura, poesia di un sognatore”,“Fiori di Campo e ad altre opere del poeta pittore.

Commenti