Napoli. Il 18 luglio 1610, a 39 anni, è morto Caravaggio.

(Paolo Mesolella) NAPOLI Il 18 luglio del 1610 Michelangelo Merisi da Caravaggio, conosciuto come Caravaggio, morì a Porto Ercole, dopo aver vissuto solo 39 anni.
L’occasione della sua morte ci dà la possibilità di parlare della presenza del grande pittore a Napoli, dove restano tre delle sue opere più importanti. La prima opera che Caravaggio dipinse a Napoli nel 1606, appena arrivato, dopo la fuga da Roma in seguito alla condanna per omicidio, è custodita nella chiesa del Pio Monte della Misericordia, a Via Tribunali, dove c’è la guglia di san Gennaro. Il quadro si chiama “Sette opere di misericordia”, un capolavoro della pittura barocca. In questo periodo Caravaggio abitava nei quartieri Spagnoli, ospite di Carafa Colonna, che proteggeva la sua latitanza. La seconda opera napoletana del Caravaggio fu completata nel 1609 dopo un soggiorno a Malta dove litigò con un cavaliere e fu arrestato, ma lui riuscì ad evadere. Tornato a Napoli Caravaggio completò la “Flagellazione di Cristo”, per la Chiesa di San Domenico Maggiore, dipinto che oggi è conservato presso il Museo di Capodimonte. Il “Volto di Caravaggio” però lo si può vedere al Palazzo Reale di Napoli, dipinto sul soffitto della Sala XI da Battistello Caracciolo. I nemici maltesi però lo raggiunsero a Napoli, mentre era ospite di Costanza Colonna a Palazzo Cellamare a Via Chiaia, fu affrontato fuori della “Locanda del Cerriglio” a Montoliveto e rimase sfigurato. A questo punto Caravaggio lasciò Napoli per ritornare a Roma sperando in una grazia del Papa ma morì a Porto d’Ercole, sulla costa laziale probabilmente vittima degli stessi Cavalieri di Malta che lo avevano sfigurato.

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