Caserta. A proposito dei furti d'acqua all'acquedotto carolino

Riceviamo e pubblichiamo (da Ciro Costagliola, Gruppo 31 agosto). CASERTA Furti d’acqua dall’acquedotto Carolino
. I vari articoli di stampa sui prelievi abusivi dall’acquedotto Carolino impongono una seria riflessione sulla gestione della Reggia ed annesso Parco. Sono anni che vengono segnalati prelievi abusivi dall’acquedotto nonché la necessità di ripristinare l’impianto di riciclo di acqua realizzato dal Soprintendente per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Caserta e Benevento il grande Gian Marco Jacobitti negli anni ’80. Vale qui la pena di ricordare le iniziative prestigiose realizzate nei 14 anni della sua reggenza (1982 – 1997): il G7 del 9 luglio 1994, la vista pastorale di Papa Giovanni Paolo II, tutti i restauri più importanti della Reggia, dagli appartamenti storici al Parco reale, dalle facciate del monumento al giardino inglese, dagli appartamenti storici alla grande cascata, al teatro di corte, alla creazione del museo dell’opera e del territorio nei seminterrati dell’edificio, successi quali “Terrae Motus”, la più importante collezione tematica di arte contemporanea: nel 1993 Lucio Amelio gli affidò la raccolta di opere d’arte che nasceva dalla storia e che è entrata nella storia. L’impianto di sollevamento di acqua, opera lungimirante di Jacobitti, venne realizzato per sopperire già negli anni ’80 alla ridotta adduzione della portata idrica dovuta da una parte, al diminuito apporto dalle sorgenti del Fizzo, problematica generale che veniva già all’epoca avvertita, e dall’altra dalla captazione lungo l’acquedotto Carolino sia di prelievi autorizzati in concessione negli anni, concessioni che sembrerebbero mai censite e controllate sia nei quantitativi di prelievo che negli importi esigui da corrispondere, sia per furti d’acqua per allacci abusivi lungo i 36 km dell’opera vanvitelliana. Detto impianto consentiva con il sollevamento dell’acqua l’alimentazione della cascata e quindi della via d’acqua permettendo nel contempo alla stessa di arricchirsi di ossigeno utile sia per la fauna ittica delle vasche che per evitare la proliferazione di alghe autotrofe. L’impianto cessò di funzionare negli anni ’90 e non è stato più ripristinato. Questo Gruppo 31 agosto ha più volte segnalato al Ministro della Cultura ed alle autorità competenti che i prelievi abusivi lungo l’acquedotto Carolino, danneggiavano oltre che l’aspetto architettonico della via d’acqua, anche l’ecosistema e la biodiversità che caratterizzano il parco della Reggia. L’intervento dei carabinieri forestali che ha portato all’arresto di un imprenditore agricolo per il furto d’acqua ed il danneggiamento dell’opera vanvitelliana riguarda un singolo momento critico mentre altri emungimenti, sembrerebbe risaputi nel territorio, sono anni che prelevano acqua abusivamente. Le nostre segnalazioni insistenti sono state utili per smuovere, benché tardivamente, le autorità competenti al controllo dell’opera, patrimonio Unesco. Caserta, 12 luglio 2024 Dr. Ciro Costagliola

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