Caserta. Il santuario di Sant’Anna e la bella storia delle sorelle Costa

(di Paolo Mesolella) Oggi 26 luglio, in occasione della festività d Sant’Anna compatrona di Caserta, non possiamo non fare una visita al suo santuario.
Per farlo prendiamo qualche spunto dall’interessante libretto “Il santuario di Sant’Anna a Caserta e Breve vita di sant’Anna” pubblicato dal canonico Giovanni Battista Gionti e dal prof. Antonio D’Alessio nel 2025. “Nel santuario di Sant’Anna, spiega don Giovanni, i casertani chiedono a dio, per mezzo della nonna, del suo figlio unigenito, Gesù Cristo, tutte le grazie necessarie per la vita terrena, in attesa di quella futura”. Ma cosa rappresenta nella storia delle religioni un santuario? In un santuario si manifesta la divinità attraverso i suoi santi, per mezzo di Maria, Madre del figlio di Dio e Madre nostra. Il fedele, in pellegrinaggio, avverte la vicinanza al creatore e per mezzo della Vergine Maria e dei Santi, parla a Dio. La storia del santuario di Sant’Anna a Caserta, inizia nel 1832. Nella via Sant’Elena, detta viella Salomone, nel terzo palazzo a destra, in due modeste stanzette, abitavano due sorelle, nubili per scelta, che riscuotevano una buona reputazione tra gli abitanti del quartiere. Istruite il necessario per quei tempi, le mamme affidavano loro i bambini per l’intera giornata. Le sorelle Costa educarono parecchie generazioni di bambini. Ogni giorno accompagnavano i bambini a pregare in una stanzetta dove, su una parete vi era una nicchia ed una statua di Sant’Anna. Era la statua di sant’Anna che ogni anno, viene portata per tradizione in processione per le vie della città e presso quella casa che ancora oggi viene chiamata la “Casa di Sant’Anna”.
Durante il colera del 1836, che fece tante vittime anche a Caserta, una delle due sorelle Costa morì e fu sepolta nel cimitero di San Clemente di Caserta dove venivano seppelliti i morti a causa dell’epidemia. L’altra sorella sopravvisse fino al 1838. Nel suo testamento lasciava la statua di Sant’Anna alla Congrega di Loreto di Caserta, sita nell’attuale piazza Sant’Anna la cui origine risale al 1609. L’immagine di Sant’Anna nel 1851 fu restaurata completamente da uno scultore napoletano. Il 27 agosto del 1943, durante la seconda guerra mondiale, Caserta fu bombardata e venne colpita anche la cappella della confraternita, ma la statua di Sant’Anna rimase miracolosamente intatta nella sua nicchia in mezzo alle schegge entrate ovunque. La altre statue invece furono travolte dalle rovine. Il 27 agosto del 1946, nel terzo anniversario della distruzione del santuario, fu benedetta la prima pietra del santuario di Sant’Anna dal vescovo Bartolomeo Mangino. Il progetto era dell’architetto Salvatore Menditto. Sulla facciata di stile neogotico, fanno bella mostra tre rosoni: uno al centro e due ai lati. Si accede al santuario attraverso tre magnifici portali. Sulle ante del portone centrale sono stati posti otto pannelli in bronzo, preziosi altorilievi del maestro Fortunato Iodice, che rappresentano alcuni momenti della vita della santa. Raffigurano le seguenti scene: Il matrimonio di San Gioacchino con Sant’Anna (1) , Sant’Anna umiliata per la sua sterilità (2) ; la nascita di Maria (3) , L’Angelo che invita Gioacchino ad unirsi alla sposa (4) , Gioacchino e Anna offrono sacrifici nel tempio (5) , la Presentazione della Madonna al tempio (6), il Transito di Sant’Anna (/), la Glorificazione di Sant’Anna (8). Varcato il portone centrale è d’obbligo la visita alla storica cappella di Maria SS.ma di Loreto. E’ l’antica chiesetta dedicata a Santa Maria di Loreto e del Purgatorio” che apparteneva all’omonima confraternita. Fu eretta il 23 maggio del 1609, oltre 400 anni fa. La chiesetta era dotata di tre altari: quello maggiore, intitolato alla Vergine di Loreto, fu distrutto dal bombardamento aereo il 27 agosto 1943. Nella chiesetta vi erano due reliquie: una di Sant’Anna e l’altra del legno della Croce di Cristo ed erano concesse indulgenze, visitandola, in occasione della festività della Madonna di Loreto e di quella di sant’Anna. L’altare maggiore, poi, godeva di particolari privilegi, concessi alla chiesetta da Papa Pio IX il 31 maggio 1849 che per le vicende politiche del 1848, era venuto a Caserta ospite dei Borboni. Una visita quindi per la fede ma anche per conoscere la storia della città.

Commenti