(Maria Grazia Capanna) Caserta- Detto “Maggiore” per distinguerlo dall’apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo, lui e suo fratello Giovanni sono figli di Zebedeo, la loro una famiglia di pescatori in Betsaida, sul lago di Tiberiade. Chiamati da Gesù che aveva con sé i fratelli Simone e Andrea anche loro lo seguono. Nasce dunque il collegio apostolico Gesù: ne costituì Dodici che stessero con lui, Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerghes, cioè "figli del tuono". Con Pietro saranno testimoni della Trasfigurazione, della risurrezione della figlia di Giairo e della notte al Getsemani. Conosciamo anche la loro madre Salome, tra le cui virtù non sovrabbonda il tatto. Chiede infatti a Gesù posti speciali nel suo regno per i figli che si dicono pronti a bere il calice che egli berrà. Così, nasce l’incidente: "Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono". E Gesù spiega che il Figlio dell’uomo "è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Matteo; 20). E tuttavia Giacomo berrà quel calice: è il primo apostolo martire, decapitato nella primavera dell’anno 42 dico a Gerusalemme. "Il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni, questo Erode è Agrippa I, a cui suo nonno Erode il Grande ha fatto uccidere il padre e anche la nonna. A Roma è poi compagno di baldorie del giovane Caligola, che nel 37 sale al trono e lo manda in Palestina come re. Un re detestato perché straniero e corrotto che cerca popolarità colpendo i cristiani." L’ultima notizia del Nuovo Testamento su Giacomo il Maggiore è appunto questa: il suo martirio. Secoli dopo, nascono sulla sua persona tradizioni e leggende. Si dice che avrebbe predicato il Vangelo in Spagna.Quando poi quel Paese cade in mano araba, si afferma che il corpo di san Giacomo (Santiago, in spagnolo) essere stato prodigiosamente portato nel nord-ovest spagnolo e seppellito nel luogo poi notissimo come Santiago de Compostela. Nell’angoscia dell’occupazione, gli si tributa un culto fiducioso ed appassionato, facendo di lui il sostegno degli oppressi e addirittura un combattente invincibile. La fede nella sua protezione è uno stimolo enorme nelle prove durissime. E tutto questo ha un riverbero sull’Europa cristiana, che già nel X secolo d.C. inizia i pellegrinaggi a Compostela. Ciò che attrae non sono le antiche, incontrollabili tradizioni sul santo in Spagna, ma l’appassionata realtà di quella fede, di quella speranza tra il pianto, di cui il luogo resta da allora affascinante simbolo. Nel 1989 hanno fatto il “Cammino di Compostela” san Giovanni Paolo II e migliaia di giovani da tutta la Terra e tutt'oggi è meta indiscusso per percorsi di fede. Alcune leggende collegano la conchiglia, dettaglio in evidenza in alcuni dipinti che lo ritraggono, al ritrovamento del corpo dell'apostolo Giacomo, avvolto in conchiglie dopo il naufragio della sua barca.Simbolo della trasformazione la conchiglia è associata alla rinascita, alla purificazione ed al cambiamento interiore che il pellegrinaggio a Compostela rappresenta. San Giacomo Maggiore è il santo patrono di pellegrini, viandanti, cavalieri, soldati e farmacisti. È particolarmente venerato come protettore dei pellegrini che percorrono il suo Cammino. Resti di Santiago el Mayor sono conservati in un'urna nella cattedrale di Santiago de Compostela, dopo una storia non priva di alti e bassi.
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