Geopolitica. Proposte per trasformare la sfida posta dalla politica dei dazi in opportunità

In un momento in cui le tensioni geopolitiche ridefiniscono profondamente gli equilibri economici internazionali, la questione dei dazi si impone come uno dei nodi più urgenti e complessi del nostro tempo. L’Italia, da sempre esposta sui mercati globali grazie all’eccellenza dei suoi prodotti e alla forza identitaria del Made in Italy, non può permettersi di restare inerme o passiva di fronte a misure restrittive che rischiano di danneggiare interi comparti produttivi. Il MIMIT ha già avviato importanti iniziative in risposta all’inasprimento delle politiche daziarie, in particolare da parte degli Stati Uniti. Meritocrazia Italia ritiene che, in un contesto così delicato, non sia sufficiente limitarsi a interventi di contenimento, ma sia necessario avviare una strategia più ambiziosa e di lungo respiro. La sfida posta dai dazi può essere trasformata in un’opportunità per rafforzare l’autonomia strategica dell’Italia e dell’Europa intera, puntando con decisione su innovazione, merito e valorizzazione del territorio. A partire da questa visione, Meritocrazia Italia propone di; - adottare Voucher Autonomia per micro e PMI strategiche, per favorire la diversificazione dei mercati, la sostenibilità produttiva e la resilienza commerciale; - istituire un’Accademia del Merito Produttivo, un’infrastruttura formativa e di co- progettazione impresa-formazione, radicata nei territori e nei distretti industriali, per lo sviluppo di competenze ad alto valore; - istituire un Osservatorio Territoriale Dazi e Impatto Competitivo, per una risposta capillare e rapida agli effetti localizzati dei dazi, in stretto raccordo tra amministrazioni centrali e autonomie locali A supporto di queste proposte, una lettura tecnica e aggiornata dei dati evidenzia con chiarezza i settori del Made in Italy maggiormente esposti all’impatto di eventuali dazi: agroalimentare e vitivinicolo, sistema moda e tessile, meccanica strumentale, arredo e ceramica. Si tratta di comparti ad alta intensità occupazionale e a forte propensione all’export, le cui filiere si concentrano prevalentemente in regioni quali Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte e Marche, ma con una crescente vulnerabilità anche in alcune aree del Mezzogiorno, come Campania, Puglia e Abruzzo. A questi si aggiungono territori ad alta specializzazione come il Friuli Venezia Giulia, con le produzioni vitivinicole del Collio e il comparto arredo-sedute, e la Sicilia, fortemente esposta sul fronte agroalimentare e vinicolo. Questa mappatura settoriale e territoriale rafforza la necessità di soluzioni mirate, capaci di integrare protezione immediata e visione strategica. Per affrontare le sfide globali e trasformare i dazi in uno stimolo alla rinascita industriale del Paese, serve coraggio.

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