Aversa. Sara Maria Kowalczyk conquista il bronzo continentale di Scherma

GENOVA - È sbocciata una nuova stella tra le spadiste azzurre. Eccola, Sara Maria Kowalczyk, occhi lucidi e medaglia di bronzo al collo, all’esordio ad un Campionato Europeo Assoluti. Un successo di grande valore per l’atleta aversana della Giannone Scherma del centro sportivo dell’Esercito, classe 2001, che ha raggiunto il terzo gradino del podio, al termine di un cammino sontuoso che testimonia una crescita importante e che la consacra tra le migliori spadiste del Paese. Una medaglia di bronzo dal sapore dolce amaro per la campana di origine polacche allieva della maestra - e mamma- Ewa Borowa, che si è vista sopraffare solo in semifinale dall’atleta neutrale Murtazaeva, che ha avuto la meglio al minuto supplementare con lo score di 14-13. Rimonta mancata di Sara Kowalczyk che in svantaggio di 3 stoccate a pochi secondi dalla conclusione aveva sorpassato l’atleta russa portandosi in vantaggio. Forse è stata l’emozione a giocare un brutto scherzo, ma ciò che resta è una giornata da incorniciare. Fino alla certezza del podio la cavalcata di Sara Kowalczyk è stata dominante. Archiviato il girone eliminatorio con un en plein di vittorie, la ventiquattrenne di Aversa ha surclassato la portoghese Bonito 15-7; ha proseguito con il successo netto contro la coriacea estone Embrich, ottenuto col punteggio di 15-9. L’ingresso nella top 8 di giornata è arrivato col successo sulla Prosina, portacolori della Lituania, per 15-11; mentre il sogno del podio si è concretizzato con la vittoria per 15-13 sulla tedesce Ehler. “Un bronzo che vale oro per me” racconta emozionata Sara Kowalczyk, pochi minuti dopo la conclusione della semifinale e prosegue: “sono molto emozionata, ma anche rammaricata per quell’ultima stoccata. Questa stagione è stata una rinascita personale, fondata su tanta consapevolezza che ho acquisito negli ultimi due anni. Stamattina mi sono detta che l’obiettivo della giornata era divertirsi e che non c’era nulla da perdere, forse perché ho condiviso questa esperienza al fianco di tre campionesse olimpiche: Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo e Giulia Rizzi. Sogno i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028, ma il viaggio è appena cominciato. Le dediche sono per la mia famiglia, ma in particolare per mamma Ewa che mi segue con dedizione; per Angelo, il mio fidanzato; per la maestra Francesca Boscarelli; per Livia Sagliocco, la mia preparatrice e per la grande famiglia dell’Esercito”, ha chiosato Sara Kowalczyk che ha celebrato ogni stoccata a suon di ruggiti e di pugni stretti, conquistando il rumoreggiante pubblico casalingo. E come cantava qualcuno, “Sara sarà”.

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