Formia. Don Luigi Merola all’alberghiero Celletti; rammarico del vicesindaco Valerio per il servizio sui Bardellino

Torna all’Alberghiero Celletti di Formia dove è annesso un Convitto, il sacerdote di Forcella don Luigi Merola, c'era stato nel 2017. Noto per il suo impegno per la legalità, denunciò per primo la Camorra per il crimine commesso anni fa con l’omicidio della giovane Annalisa Durante vittima innocente delle Mafie. Al convitto e all’Istituto Alberghiero di Formia, studiano in maggioranza studenti campani che alloggiano nella struttura o fanno i pendolari dalle province di Napoli e Caserta e qualcuno anche da Benevento e Salerno. Introduce i 'lavori', alla presenza di una folta platea, la dirigente scolastica Monica Piantadosi che, dopo aver ricordato che l’evento si pone nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica, presenta il sacerdote che “ha scelto di stare in prima linea nella lotta alle mafie con le sue denunce pubbliche, con il suo rifiuto del silenzio” e rimarca che “...la legalità non si insegna ma si vive!”. Presente anche il presidente della provincia Gerardo Stefanelli: “… sono qui per ascoltare e lascio subito la parola” non prima però di rivolgersi alla platea di studenti e aver fatto notare come i personaggi di film o serie criminali come Gomorra o Romanzo criminale siano alla fine tutti morti. Il vice sindaco Giovanni Valerio, in rappresentanza del comune di Formia ha rimarcato l’impegno della propria amministrazione nella lotta alla Criminalità organizzata e non ha nascosto un certo dispiacere per l’immagine negativa della città venuta fuori da servizi televisivi delle scorse settimane. Il riferimento è al servizio 100 minuti, andato in onda sulla rete nazionale La7, sulla presenza di organizzazioni criminali del casertano che avrebbero contribuito allo sviluppo della città nei decenni passati e a eventuali condizionamenti camorristici così come avvengono in cittadine della provincia di Caserta le cui amministrazioni sono sciolte per Mafia. Quando prende la parola don Luigi Merola è un’ovazione generale, il sacerdote inizia con un aneddoto quando un mese di luglio decide di venire al mare in incognito (già era sotto scorta ndr) e prende un motorino regalatogli dal fratello carabiniere. Già alla rotonda di Mondragone lo ferma la Polizia, gli chiedono i documenti, leggono il nome e cognome e… “ah lei si chiama Luigi Merola come un noto sacerdote anticamorra…” risate generali. Poi arriva alla spiaggia dei 300 scalini, parcheggia il motorino e anche lì una pattuglia della Polizia gli chiede i documenti. Qualche pregiudizio sui napoletani, altre risate e si va avanti con altri aneddoti che hanno tenuto alta l’attenzione della platea di studenti.

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