Capua. Domenica 13 Aprile nella Sala Teatro di Palazzo Fazio c'è "Rosaria" di Davide Iodice, Premio Speciale UBU 2024
(Caserta24ore) CAPUA Domenica 13 Aprile prossimo, alle ore 19, nella Sala Teatro di Palazzo Fazio,in via Seminario 10, nel centro storico di Capua, la “Scuola Elementare del Teatro” di Napoli presenta ROSARIA con la Regia di Davide IODICE, Premio Speciale Ubu 2024. INTERPRETI Monica PALOMBY e Chiara ALBORINO, musiche di Lino Cannavacciuolo. Biglietto Intero 12 euro. Rosaria è il primo capitolo di un’antologia scenica in divenire, dal titolo Esclusi, che accoglie le ricerche drammaturgiche di giovani autrici e autori fortemente compromessi con il reale e le sue trasformazioni sociali. Nato nell’ambito del ciclo Officina della Scuola elementare del Teatro/conservatorio popolare per le arti della scena, ideato e diretto da Davide Iodice, “Esclusi” è un progetto di antropologia sociale prima ancora che teatrale, originato da una pratica scenica di prossimità e testimonianza. L’antologia vuole riscattare le vite di figure socialmente sconsacrate; vissuti marginali, che sono ferita aperta di una società diseguale. Questo primo ‘volume scenico’ è ispirato e dedicato a Rosaria, alcolista e senza fissa dimora, demone e cattiva coscienza dei decumani napoletani: morta senza cordoglio.
Di notte Napoli rimugina sul passato assomigliando, così, a Rosaria. Scomparsa ormai da diversi anni, viveva per strada, nella zona Tribunali. Non ha ricevuto la dignità di un funerale partecipato. Non è nota la sua sistemazione ultima. Questo è il saluto condiviso che Rosaria non ha mai avuto. E una dedica a lei e un’indagine dei moti che dalle viscere agitano i nostri demoni interiori. È il frutto della ricerca di ciò che della donna è sopravvissuto. Dai ricordi delle persone che l’hanno conosciuta, nelle diverse fasi della sua esistenza, abbiamo ricostruito una sua storia. Il materiale raccolto è stato registrato ed elaborato. È emersa una ex guida turistica abusiva. Rosaria accompagnatrice nella Napoli Sotterranea, guida di un inferno interiore. In gioventù, dalla periferia, scendeva in citta perché amava ballare. Il suo orientamento sessuale non venne accettato dalla famiglia. Scappò di casa, venne a vivere in centro seguendo una relazione amorosa. La giovane lavoratrice in fuga da casa si è sovrapposta alla donna che il centro storico di Napoli ha incontrato ubriaca. La città l’ha conosciuta intenta ad importunare le donne. Chiedeva denaro per bere, il vizio che forse più di tutti l’ha condotta al suo lento, ma prematuro, spegnimento. Spesso fu udita in violentissime invettive contro gli uomini. A qualcuno ha mostrato un sorriso ed un'acutissima visione dell’amore ed il suo inganno. È stato indagato il vivere di notte dei senzatetto di Napoli scendendo tra le 3:00 e le 4:00 per le strade. Coloro ai quali abbiamo domandato notizie su di lei ci hanno ha restituito, anche chi non ne conosceva nemmeno il nome, il ricordo della donna di piazza San Gaetano che guardava non proprio il vuoto. Dietro i suoi occhi sprofondava in sé stessa seguendo il filo di un pensiero immenso e terribile.
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