Salerno, il Giubileo alla luce del quadro “La presa di Cristo” di Caravaggio

(Caserta24ore) SALERNO Grande partecipazione per l’incontro di approfondimento dell’opera di Caravaggio “La presa di Cristo”,
dalla Collezione Ruffo, nell’ambito del Giubileo della Speranza, indetto da papa Francesco. L’evento - tenutosi giovedì scorso negli spazi della Fondazione Carisal, presso il Complesso San Michele di Salerno, dove è ospitata l’opera – è stato promosso dal Movimento Cristiano Lavoratori MCL Salerno, d’intesa con la Consulta delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, grazie alla gentile disponibilità della Fondazione Carisal di Salerno. Il presidente della Fondazione, Domenico Credendino, ha presentato alcuni dati di fruizione dell’opera, già visitata da migliaia di studenti e di visitatori: “Dopo Salerno, l’opera andrà a Gorizia, che è capitale italiana della Cultura 2025. Per la città e per il territorio è un grande onore poter ospitare un tale capolavoro”. È intervenuto l’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, mons. Andrea Bellandi, che ha messo in evidenza come attraverso un’arte così sublime “sia possibile esplicitare una vera e propria teologia della Bellezza, elevando gli spiriti e conducendo a una riflessione sugli aspetti più alti dell’esistenza”. Di grande presa sul numeroso pubblico l’intervento di don Gianni Citro, esperto d’arte, co-organizzatore dell’evento e presidente della Fondazione Crea. Don Gianni, ricordando don Giussani, ha messo in evidenza come in “ognuno di noi alberghi un senso religioso, qualcosa di innato che appartiene a tutti gli uomini. Caravaggio suscita questo senso, lo risveglia e ci porta ad avvicinarci alla realtà di Cristo”. Marialuisa Troccoli, della Caritas Diocesana, ha parlato di come “il bello e il bene si incontrino nell’arte di Caravaggio, ricordando a tutti l’importanza di trasformare in ascolto dell’altro e azione concreta il messaggio cristiano”. Maria Rosaria Pilla, vicepresidente generale Mcl e segretaria della Cdal, che ha fortemente voluto l’incontro, ha ricordato che il titolo “La luminosa speranza”, sottende una scelta precisa: “Papa Francesco, alla cui salute tutti noi oggi guardiamo con apprensione, ha indicato la Speranza come tema del Giubileo 2025 perché ce n’è quanto mai bisogno. E non è un caso se lo stesso Bergoglio abbia più volte dichiarato la sua predilizione per Caravaggio: ‘in pittura ammiro Caravaggio: le sue tele mi parlano’: ha dichiarato il pontefice. Il verbo è al plurale, perché tutte le tele di Caravaggio sono di un’attualità sconvolgente. La presa di Cristo, da questo punto di vista, è un dialogo aperto con quanti entrano in contatto con essa”. E in tanti hanno poi potuto visitare l’opera di Caravaggio, accompagnati da una guida d’eccezione, don Gianni Citro.

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