TEANO Paese News continua a pubblicare contenuti diffamatori, denigratori e imprecisi.

(di Paolo Mesolella) TEANO Anche questa volta avrei voluto non rispondere ad un articolo dai contenuti diffamatori, denigratori ed imprecisi, ma la necessità di difendere l’Alberghiero di Teano dagli attacchi del solito Giancarlo Izzo,
mi obbliga a farlo. Ma solo per chiarire come mi è stato raccontato l’episodio, il giorno dopo, dalla docente referente per il sostegno che ha assistito ai fatti. Diciamo subito che l’Alberghiero di Teano è stato sempre un istituto accogliente e non ospita solo un alunno con il sostegno ma 27 alunni tutti guidati con attenzione da altrettanti docenti, con rapporto uno ad uno, in classi dove ve ne sono anche più di uno. In questo caso, però, l'alunno non si trovava in aula con i suoi compagni di classe, né stava con il suo docente di cucina ma era stato mandato da solo al “Bar Didattico” dove c’era un’altra classe (non la sua) ed un altro docente di cucina (non il suo). Non si trattava quindi di un laboratorio di cucina tenuto dal docente di enogastronomia con la sua classe in orario di lezione ma di attività di PCTO in cucina dove si preparano pizzette, panini, frittelle e altro da distribuire alla Buvette didattica e dove si utilizzano attrezzature che possono diventare pericolose. Un docente e un tecnico, avrebbero evitato all’alunno di entrare in cucina, preoccupati che gli potesse capitare qualche incidente, ma la preoccupazione rimane sempre per tutti gli alunni, perché l’ambiente cucina potrebbe nascondere pericoli non previsti. Non a caso gli istituti Alberghieri nei loro Regolamenti, per poter entrare in cucina, prescrivono per gli alunni con il sostegno una certificazione del neuropsichiatra. Si legge ad esempio nel Regolamento dell’Alberghiero Bernardo Buontalenti di Firenze, a proposito degli interventi particolari per gli allievi con 104:”E’ necessario che gli alunni diversamente abili siano in possesso di un’autorizzazione, rilasciata dal neuropsichiatra, in cui venga certificata la idoneità dell’allievo/a partecipare alle lezioni nei laboratori di Cucina e di Sala su quanto è in grado di agire ed interagire nel rispetto delle altre persone e con le attrezzature che vengono utilizzate”. Pertanto, se l'alunno non è stato fatto entrare in quel momento in cucina è stato probabilmente perché non si trovava con i suoi compagni di classe, né con i suoi docenti. Un episodio spiacevole ma che si doveva evitare.

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