Visitiamo le chiese di Roma: la Basilica di San Pietro, la chiesa più grande del mondo con 44 altari, 11 cupole, 778 colonne, 395 statue, 135 quadri a mosaico e le tombe di 149 papi.

FINESTRA SUL GIUBILEO (di Paolo Mesolella) ROMA Il 24 dicembre scorso, Vigilia del Santo Natale, alle ore 19, Papa Francesco ha aperto la prima Porta Santa nella basilica di San Pietro in Vaticano.
Dopo le basiliche di San Giovanni, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura, quindi, facciamo un passo indietro e parliamo anche della Basilica dedicata a San Pietro, il primo degli Apostoli. Simon Pietro era un galileo semplice e rude e come il fratello Andrea, era un pescatore. Fu il primo a riconoscere la divinità di Gesù Cristo ma anche a tradirlo. Una fede fragile la sua che lo portò al tradimento ma poco dopo a morire in croce per lo stesso Gesù.
La basilica di San Pietro è il centro della Cristianità e conserva il sepolcro del santo. Ospita la residenza papale dal 1377 ed è la chiesa più grande al mondo con i suoi 21477 mq, un perimetro di 1778 m, un’altezza di 98 metri, una cupola alta 133 m. Presenta inoltre 44 altari, 11 cupole, 778 colonne, 395 statue, 135 quadri a mosaico. Intorno alla tomba di San Pietro rimangono accese, giorno e notte, 99 lampade al olio. L’antica basilica, come ricorda Eusebio da Cesarea, fu eretta dall’imperatore Costantino intorno al 320 d. C. sul sepolcreto del santo realizzato nel II sec. vicino al luogo del martirio. Una colonnina e parte del monumento funerario dell’Apostolo, sono ancora oggi presenti sotto il ciborio del Bernini. La posizione infelice del sito, con problemi di infiltrazioni d’acqua e la preesistenza di tombe pagane, rendono ancora più sicura la presenza della tomba di San Pietro. Nel VI secolo San Gregorio Magno vi fece costruire una cripta (la prima del genere) per permettere ai fedeli di scendere fino al sepolcro del santo. Durante l’esilio avignonese Giotto vi eseguì il mosaico della navicella e il Polittico Stefaneschi per l’altare maggiore. Poi Donatello vi pose il tabernacolo (1432) e alla fine del XV sec. Michelangelo vi terminò la Pietà.
L’ampliamento della basilica passò attraverso i più bravi architetti e artisti: Leon Battista Alberti, Bernardo Rossellino, Bramante, Raffaello, Fra Giocondo, Giuliano da Sangallo, Michelangelo, Giacomo Della Porta, e Carlo Maderno che solo nel 1614 terminò di realizzare la facciata. Nel 1633 poi il Bernini inaugurò il Baldacchino di bronzo. Divenuto poi nel 1629 architetto di San Pietro, il Bernini per circa 50 anni abbellì la basilica con decorazioni, monumenti funebri, con la cattedra papale e con il colonnato. La visita alla basilica inizia attraverso il doppio emiciclo di Bernini che simboleggia la braccia accoglienti della Chiesa. Al centro della piazza si trova l’obelisco portato a Roma da Caligola da Alessandria D’Egitto. All’interno della Croce che lo sormonta è custodita una reliquia della Croce di Cristo. La Porta Santa è l’ultima a destra dell’atrio della basilica ed è arricchita con 16 formelle di bronzo che rappresentano episodi evangelici. La scala realizzata dal Bernini presenta ai lati le statue di San Pietro e San Paolo. All’estremità del portico appare anche la statua di Costantino, opera del Bernini. Sopra la Porta Santa si trova l’epigrafe con la bolla di indizione del primo Giubileo del 1300. Lungo le navate si trovano 39 statue dei fondatori dei grandi ordini religiosi, tra i quali Santa Teresa di Gesù, San Vincenzo de’ Paoli, San Giovanni Bosco, San Camillo,
Sant’Ignazio, San Francesco di Paola. Sull’ultimo pilastro compare il bronzo di San Pietro, seduto in cattedra, opera del Duecento di Arnolfo di Cambio. Il piede destro è consumato a causa della tradizione di baciarlo da parte dei pellegrini. La prima cappella della navata destra ospita la Pietà di Michelangelo del 1498-99, vicino si scende nella Cappella delle reliquie dov’è un prezioso Crocifisso di legno. Più avanti c’è la Cappella Gregoriana dove viene venerata la Madonna del Soccorso (XI sec.). Nel transetto destro c’ è il Monumento di papa Clemente XIII in preghiera, opera del Canova. Al centro dell’Abside la Cattedra bronzea di san Pietro del Bernini ingloba la cattedra di legno del IX sec. ritenuta di Carlo il Calvo, dove la notte di Natale dell’800 fu incoronato imperatore Carlo Magno. Nell’attigua sagrestia poi si leggono i nomi dei 149 papi sepolti in San Pietro
. Nella cappella Clementina, poi, sono conservate le spoglie di San Gregorio Magno. Tre infine sono le “reliquie maggiori” della basilica di San Pietro: la “Veronica”, un ritratto su stoffa del volto di Cristo, (Sudarium Christi), che viene mostrato ai pellegrini durante i Giubilei dal 1300, un frammento del Croce e la lancia che colpì il costato di Cristo. Della reliquia parlano anche Dante nel Paradiso (XXXI 108-108) e Petrarca nel Canzoniere (XVI).
La visita alla basilica di San Pietro con le sue reliquie e le sue straordinarie opere d’arte ci porta all’origine del Cristianesimo e al suo splendore. Soprattutto ci porta sulla tomba dell’apostolo san Pietro il pescatore che la Provvidenza ha voluto portasse il messaggio di Cristo fino a Roma e a Roma morisse crocifisso come Gesù, ma con la testa in giù.

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