(Caserta24ore) NAPOLI " Visto che l'impianto è stato fermato il 1° ottobre dell'anno 2022, il 1° febbraio 2025 inizia il 29esimo mese da quando i treni della funicolare di Chiaia, che ogni giorno trasportavano 15mila passeggeri, la maggior parte dei quali lavoratori e studenti, sono fermi, stabilendo un nuovo record negativo. In tutto lungo periodo un altro duro colpo è stato inferto a un trasporto pubblico che a Napoli notoriamente fa acqua da tutte le parti. Le conseguenze sulla già asfittica viabilità cittadina si sono manifestate costantemente e in tutta la loro gravità, anche per la totale mancanza di mezzi sostitutivi messi in campo, dal momento che solo per un breve periodo ha funzionato una navetta di collegamento unicamente tra le due stazioni terminali. Il traffico al Vomero, in particolare, ogni giorno è andato letteralmente in tilt con strade e piazze bloccate. Altrettanto negative le ripercussioni sulle attività commerciali dopo la chiusura dell'impianto a fune, a causa di un palese calo di affluenza degli acquirenti ". A tenere costantemente la contabilità dei giorni di chiusura dell'impianto da fune è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo le continue problematiche che da tempo stanno caratterizzando la vita del trasporto pubblico su ferro a Napoli, fondatore sul social network Facebook del gruppo: "Napoli: gli "orfani" della funicolare di Chiaia", che conta quasi 1.500 iscritti." Ad aggravare la situazione, esasperando ancor più gli animi - sottolinea Capodanno - hanno sicuramente contribuito i continui rinvii della data di riapertura dell'impianto. Infatti prima era stato assicurato che sarebbe tornato in funzione per l'estate dell'anno scorso, poi c'era stato un primo rinvio all'autunno successivo, successivamente era stato assicurato che avrebbe riaperto prima dell'ultimo periodo natalizio, infine per la fine dell'anno appena trascorso: tutti appuntamenti disattesi. Poi è arrivato l'ennesimo rinvio per alla fine del mese di gennaio dell'anno corrente, anch'esso posticipato agli inizi di febbraio, senza che, al momento, sia stata ufficializzata la data esatta e quando comunque saranno trascorsi quasi due anni e mezzo, dal fermo dell'impianto a fune di via Cimarosa, un tempo dunque quasi quintuplicato rispetto alle previsioni iniziali di sei mesi di fermo, peraltro uguale a quello che, alla fine dell'ottocento e con le tecnologie dell'epoca, occorse per la sua costruzione che iniziò nel maggio del 1887 per concludersi con l'inaugurazione avvenuta il 17 ottobre 1889. Battendo inoltre ampiamente il primato negativo fin qui detenuto da un'altra funicolare partenopea, la funicolare Centrale, che, anch'essa per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque "solo" per quasi di un anno ".
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