Napoli, funicolare di Chiaia chiusa da 825 giorni: lettera alla Befana

(da Gennaro Capodanno) NAPOLI " Cara Befana da 820 giorni, visto che è stata chiusa il 1° ottobre dell'anno 2022, i treni della funicolare di Chiaia, che ogni giorno trasportavano 15mila passeggeri,
la maggior parte dei quali lavoratori e studenti, sono fermi, mentre le porte delle quattro stazioni sono rimaste sbarrate. In tutto questo tempo un altro duro colpo è stato inferto a un trasporto pubblico che a Napoli notoriamente fa acqua da tutte le parti. Le conseguenze sulla già asfittica viabilità cittadina si sono subito manifestate anche per la totale mancanza di mezzi sostitutivi messi in campo, laddove solo per un breve periodo ha funzionato una navetta di collegamento ma solo tra le due stazioni terminali. Il traffico al Vomero, in particolare, ogni giorno, specialmente in questo periodo natalizio, è andato letteralmente in tilt con strade e piazze bloccate. Altrettanto negative le ripercussioni sulle attività commerciali dopo la chiusura dell'impianto a fune, a causa di un palese calo di affluenza degli acquirenti ". A scrivere provocatoriamente la letterina alla Befana è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo le continue problematiche che da tempo stanno caratterizzando la vita dei quattro impianti a fune partenopei che tiene costantemente la contabilità dei giorni trascorsi con l'impianto chiuso, fondatore sul social network Facebook del gruppo: "Napoli: gli "orfani" della funicolare di Chiaia", che conta oltre 1.200 iscritti. " Ad aggravare la situazione, esasperando ancor più gli animi - prosegue nella missiva Capodanno - contribuiscono i continui rinvii della data di riapertura dell'impianto. Infatti prima era stato assicurato che sarebbe tornato in funzione per l'estate scorsa, poi c'era stato un rinvio all'autunno, successivamente era stato assicurato che avrebbe riaperto prima del periodo natalizio, infine per la fine dell'anno in corso: tutti appuntamenti disattesi. In questi giorni arriva l'ennesimo rinvio per alla fine del mese di gennaio dell'anno prossimo, quando comunque saranno trascorsi ben 28 mesi, quasi due anni e mezzo, dal fermo dell'impianto a fune di via Cimarosa, un tempo dunque quasi quintuplicato rispetto alle previsioni iniziali di sei mesi di fermo, peraltro più o meno uguale a quello che, alla fine dell'ottocento e con le tecnologie dell'epoca, occorse per la sua costruzione che iniziò nel maggio del 1887 per concludersi con l'inaugurazione avvenuta il 17 ottobre 1889. Battendo inoltre ampiamente il primato negativo fin qui detenuto da un'altra funicolare partenopea, la funicolare Centrale, che, anch'essa per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque "solo" per quasi di un anno ". " Cara Befana, per queste ragioni - conclude Capodanno nella lettera -, a nome dei tanti napoletani, giustamente arrabbiati, che da tanto tempo devono fare a meno di un impianto fondamentale per il trasporto pubblico cittadino, il quale, quando era in funzione, in poco più di tre minuti effettuava l'intero percorso da via Cimarosa al parco Margherita, consentendo l'affluenza dei viaggiatori anche alle stazioni intermedie di Palazzolo e di Corso Vittorio Emanuele, ti chiedo, in occasione del prossimo 6 gennaio, di riempire le calze del sindaco di Napoli Manfredi, dell'assessore ai trasporti del Comune di Napoli, Cosenza e dei vertici dell'ANM, azienda napoletana mobilità, con tanto ma tanto carbone nero per aver appiedato, per quasi due anni e mezzo, i 15mila "orfani" che quotidianamente utilizzavano l'importante impianto di collegamento tra i quartieri del Vomero e di Chiaia " .

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