Caserta. Domenica 5 gennaio nella Cappella Palatina della Reggia una Messa in onore di S. M. Ferdinando I, Re delle Due Sicilie

(Caserta24ore) CASERTA Ferdinando I Re delle due Sicilie morì il 4 gennaio 1825, all'età di 73 anni e dopo 65 anni di regno,
fu sepolto nella basilica di Santa Chiara, sepolcreto ufficiale della famiglia dei Borbone. In occasione del secondo centenario della morte, domenica mattina, 5 gennaio 2025, alle ore 12.00 sarà celebrata una messa in suo onore, nella Cappella Palatina della Reggia di Caserta. Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie nacque a Napoli il 12 genn. 1751, terzo figlio maschio di Carlo di Borbone re di Napoli e di Sicilia e di Maria Amalia di Sassonia. Nell'ottobre 1759, a soli otto anni, ereditò il trono napoletano per una serie di fortunate circostanze: da un lato il padre, prendeva possesso del trono spagnolo, essendo entrambi i fratelli - Luigi I e Ferdinando VI - senza eredi; dall'altro il primogenito maschio di Carlo, Filippo, era idiota, mentre il secondo, anch'egli Carlo, era destinato alla successione nella Corona spagnola. Iniziava così un lunghissimo regno Il 12 genn. 1767, con il compimento del sedicesimo anno d'età, F. divenne maggiorenne e, come prescritto da Carlo, acquisi pieni poteri regi. Il Consiglio di reggenza cessò di esistere e venne sostituito da un Consiglio di Stato con funzioni consultive. Al governo rimasero in carica gli stessi ministri attivi durante la minore età del re; l'unico cambiamento fu il riconoscimento formale del maggiore potere del Tanucci, che nel novembre 1767 assunse la carica di primo ministro. Il primo atto che siglò il potere sovrano di F. fu l'espulsione dei gesuiti dal Regno 31 ott. 1767) Spos. Maria Carolina d’Austria e nel 1788, ebbe il quattordicesimo figlio in vent'anni di matrimonio. Oltre alle prime due femmine e i primi due maschi vennero alla luce: Maria Anna nel 1775, Maria Cristina nel 1779, Gennaro Carlo nel 1780, Giuseppe nel 1781, Maria Amalia nel 1782, una bambina nata morta nel 1783, Maria Antonia nel 1784, Maria Clotilde nel 1786, Enrichetta Maria nel 1787, Carlo Gennaro nel 1788. La prolificità dei sovrani continuò negli anni successivi: nel 1790 nacque Leopoldo, nel 1792 Alberto Filippo e nel 1793 Maria Elisabetta. Fondò la Reale Accademia militare, detta poi Nunziatella; e istitui nel 1789 nel sito reale di San Leucio di Caserta una colonia di 214 operai, a cui venne affidata la manifattura della seta. Fu la sperimentazione di una nuova forma di vita comunitaria di stampo roussoviano, in omaggio alle dottrine umanitarie dell'epoca. Le regole sociali e le leggi a cui gli abitanti, pena l'esclusione dalla colonia, dovevano adeguarsi furono esemplificate in un codice di cui erdinando. si attribuì la paternità Tra l'agosto e il novembre furono giustiziati tra gli altri E. Fonseca Pimentel, D. Cirillo, M. Pagano e F. Conforti. L'esecuzione di quest'ultimo, già teologo di corte, fu fermamente voluta dallo stesso F., in disaccordo con la Giunta inquisitoria che ne aveva sospeso la condanna. Durante la Rivoluzione Napoletana,tra l'agosto e il novembre furono giustiziati tra gli altri E. Fonseca Pimentel, D. Cirillo, M. Pagano e F. Conforti. L'esecuzione di quest'ultimo, già teologo di corte, fu fermamente voluta dallo stesso Ferdinando, in disaccordo con la Giunta inquisitoria che ne aveva sospeso la condanna. Dopo la fuga di Napoleone dall'Elba, e la successiva convenzione di Casalanza (20 maggio) sancirono il suo ritorno sul trono napoletano: il 17 giugno iFerdinando rientrava a Napoli I provvedimenti governativi di maggior rilievo del periodo furono l'abolizione del divorzio. E la ripresa delle trattative per il concordato. Gli accordi definitivi, stilati nel 1818, prevedevano fra l'altro l'imposizione della religione cattolica quale religione di Stato ed il ripristino della censura ecclesiastica, pur riconoscendo al sovrano la prerogativa del regio assenso. Tornato a Napoli, dalla Corte di Lubiana in Austria riprese a dedicarsi soprattutto alle consuete attività venatorie. Le uniche misure degne di nota furono le nuove tariffe doganali adottate nel 1823-24, tendenti a tutelare il nascente settore manifatturiero e a stimolare lo sviluppo del commercio marittimo. Morì a Napoli nella notte tra il 3 e il 4 genn. 1825.

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