Visitiamo le chiese di Roma: la Basilica di Santa Maria Maggiore, la più importante tra le chiese dedicate alla Madonna.
FINESTRA SUL GIUBILEO (di Paolo Mesolella) Domani 1 gennaio 2025 alle ore 10, Papa Francesco presiederà l’apertura della Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore. Capodanno richiama l’inizio della vita e la Madonna. Gesù ebreo, è nato dall’ebrea Maria, madre di Dio e immagine della Chiesa. Il pellegrinaggio del Giubileo non può non iniziare da Maria, tramite la quale Dio affida il figlio all’unanimità. Caserta24ore, quindi, apre un’altra finestra sull’anno santo: dopo la Basilica di San Giovanni in Laterano è la volta di Santa Maria Maggiore. L’ambiente più antico risale all’epoca di papa Sisto III, intorno al 420 d. C. su resti della metà del I sec. d.C. Nel VII secolo, all’aula fu annessa una cripta, in cui si conservarono le reliquie della Grotta della Natività provenienti da Betlemme ed un frammento di quella che la tradizione ritiene la culla di Gesù. Per questo motivo la basilica è stata chiamata anche “Santa Maria del Presepe”. Il complesso musivo (arco, navata e trabeazione) è il più antico ciclo iconografico di un edificio di culto paleocristiano che si sia conservato fino ai nostri giorni. Tema prevalente dei mosaici è il Mistero dell’Incarnazione di Cristo (natività e infanzia di Gesù). Altro tema importante nella decorazione dell’abside è quello della divina maternità di Maria, proclamata dal Concilio di Efeso del 431. La visita alla cattedrale inizia vedendo la bella facciata di Ferdinando Fuga con cinque aperture nel portico e tre nella loggia. In basso sono raffigurati diversi episodi del Miracolo della neve. Dei tre ingressi posti sulla facciata la Porta Santa e quella a sinistra. Sulla loggia, invece sono stati collocati quattro grandi angeli di marmo. Il soffitto dorato a cassettoni di Giuliano da Sangallo, secondo la tradizione fu eseguito con il primo oro portato da Cristoforo Colombo dall’America e donato dai sovrani di Spagna. Nella Cappella paolina (di papa Paolo V) 1615, è esposta sull’altare l’immagine della Madonna “Salus Populi Romani” di un anonimo pittore bizantino e attribuita a San Luca. Nella navata destra papa Benedetto XV fece erigere il bel monumento alla Regina della Pace.Nel transetto restano alcuni affreschi con immagini di profeti entro medaglioni attribuiti a Pietro Cavallini, Cimabue e Giotto. Il baldacchino di Ferdinando Fuga è del 1740 mentre sull’altare è custodita l’urna di cristallo e argento con le reliquie della culla di Betlemme. Davanti alla Cappella Paolina c’è la Cappella Sistina con i monumenti funebri di Papa Sisto V e di Pio V vincitore morale della battaglia di Lepanto, realizzati da Domenico Fontana. Al centro del presbiterio una scaletta porta nell’oratorio del Presepe di Arnolfo con i personaggi che compongono la natività, San Giuseppe, il bue, l’asino, i tre Magi e , in una nicchia la Madonna con il Bambino. Sul pavimento della navata centrale si nota anche la pietra sepolcrale della famiglia Bernini, sotto la quale riposa anche il celebre architetto, scultore e pittore napoletano Gian Lorenzo Bernini. La visita alla basilica di Santa Maria Maggiore, della natività, racchiude tante altre opere d’arte, affreschi, marmi, sculture, pitture, ma lascia al pellegrino anche un importante messaggio spirituale: il fatto che Dio in Gesù Cristo sia doventato uomo è un evento unico. Nessuna religione ha mai annunciato un Dio così. Questa è la novità e la bellezza del Cristianesimo. Gesù ci ricorda quanto Dio sia vicino alla nostra umanità e quanto grande sia la dignità di ogni uomo, anche del più povero ed emarginato.
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