Nessuna donna nasce prostituta, c’è sempre qualcuno che ce la fa diventare. Un libro per ricordare don Oreste Benzi
(Editoriale Caserta24ore) Le provocazioni dalla postulatrice. Sono oltre 600 le riflessioni di don Benzi raccolte nell’interessante volume “Don Oreste Benzi, Aforismi, Aneddoti e provocazioni” (Ed. Sempre) raccolte da Elisabetta Casadei, postulatrice della causa di beatificazione del sacerdote di Rimini morto il 2 novembre, nel 2007. Un libro molto attuale che parla di amore, dolore, fallimenti e battaglie sociali e che ci ricorda il povero prete romagnolo fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII). Un grande prete che scrive: “Nessuna donna nasce prostituta, c’è sempre qualcuno che ce la fa diventare». E ancora:”Dove c’è una persona arrabbiata o violenta, c’è sempre un cuore ferito». Pertanto ricorda che l’antidoto alla rabbia e alla violenza è l’amore. Un amore che ha fatto nascere 6.000 strutture di accoglienza per disperati in 42 Paesi. Scrive infatti: “Nella misura in cui l’altro si sente amato, smette di essere aggressivo”. Una teologia semplice che sa sporcarsi le mani, che al di la della teoria si concretizza nella pratica. Come ha fatto lui durante la sua vita e continuano a fare i volontari della sua Comunità Papa Giovanni XXIII sparsa in tutto il mondo. Bisogna agire concretamente: “Dare da mangiare agli affamati, anzi, imboccarli, è l’atto più bello. Ma come fai a imboccarli? O vai tu a mangiare alla mensa o li fai venire a casa tua. Vestire l’ignudo vuol dire che sei tu che devi vestirlo, non gli devi semplicemente mandare un container di pantaloni». EE’ la logica della condivisione. “Stringi la mano al povero almeno una volta alla settimana», ci ricorda don Oreste… Va sui marciapiedi, nelle carceri, nelle discoteche, sulle panchine delle stazioni, dove la speranza è la prima a morire”. Don Benzi ci ricorda che “La morale cristiana non è un insieme di regole ma una relazione d’amore”. Come nel rapporto tra la mamma ed il proprio figlio. Come di fronte all’aborto vi vede l’ipocrisia di una “società degenere, che finge di preoccuparsi di malati e disabili, ma li uccide prima che nascano”. Un dramma ancora più atroce se si considera che: “L’uomo è una parola irripetibile di Dio». Don Benzi non si accontenta solo della carità, ma vuole anche giustizia. Scrive: “Non dobbiamo parlare di oppressi ma di chi opprime. La devozione senza la rivoluzione non serve a niente”. Come scrive la sua postulatrice: “Don Oreste non è il santo della porta accanto, poiché ogni giorno (e anche di notte!) potrebbe presentarsi con in braccio due bambini (di cui uno disabile) e fissarti candido...”. Don Oreste diceva che “con i santi è una grande fatica stare, si sta meglio con i peccatori!”, anche se lui si metteva tra i peccatori.”
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