(Maria Grazia Capanna) Oggi ricordiamo il grande Velazquez, l’artista che con la sua arte supera i confini del Seicento. La qualità che lo rende Velázquez unico è in primo luogo lo spiccato realismo dei suoi ritratti, con cui restituisce efficacemente l’espressione dei modelli, lasciandone intuire gli aspetti del carattere. Velázquez è anche un grande maestro nella tecnica pittorica: con poche pennellate e un uso sapiente della luce esprime la vitalità di un volto o la naturalezza di una posa. Nato nel 1599 a Siviglia, città che vantava la più importante scuola d’arte spagnola, Diego Rodríguez de Silva y Velázquez ha un apprendistato brevissimo. Poco più che diciassettenne ottiene la licenza di pittore e può aprire una propria bottega. In quest’epoca, oltre a qualche ritratto, si specializza in dipinti che raffigurano scene d’interno, con personaggi caratteristici colti in attività quotidiane: musicisti che suonano la chitarra davanti a un bicchiere di vino, una donna anziana che cuoce le uova in un tegame di coccio; soggetti ordinari che nascondono un’interpretazione religiosa, morale, allegorica. Velázquez è abile nel realismo dei volti, degli oggetti, delle bevande, dei cibi. Alla presenza di questi particolari si deve il nome spagnolo di questa tipologia di dipinti “bodegones”, nature morte. Fino al XIX secolo, l'opera di Velázquez rimase poco conosciuta al di fuori della Spagna. Molti dei suoi dipinti scomparvero, rubati dai soldati francesi durante la Guerra d'indipendenza spagnola. Nel 1828 Sir David Wilkie in visita a Madrid, rimase particolarmente colpito dalla modernità che traspariva dalle opere di Velázquez, sia nelle opere di paesaggi che di ritratti. Dopo il suo primo viaggio in Italia, Velázquez tornò a Madrid. Tra le sue opere religiose più importanti di questo periodo spicca il suo Cristo Crocifisso che rappresenta Gesù sulla croce con la corona di spine. Fece anche diversi ritratti tra cui il ritatto al Conte Duque de Olivares, che è uno dei quadri più barocchi di Velázquez, con il cavallo alzato sulle zampe posteriori. La sua opera più importante di questo periodo è La resa di Breda, conosciuta come Le lance (Las lanzas). In quest’opera racconta la resa della città olandese nel contesto della Guerra degli Ottant’anni (1568-1648). Nel 1660 decorò il padiglione spagnolo sull'isola del Fagiano con arazzi per il matrimonio dell’ infanta Maria Teresa e Luigi XIV (7 giugno 1660). Pochi giorni dopo il suo ritorno a Madrid Diego Velazquez si ammala e muore il 6 agosto, seguito dalla moglie Juana solo una settimana dopo. Fu sepolto con l'uniforme dell'Ordine di Santiago ma come scrive Antonio Palomino, pittore e biografo: "Con il più grande sfarzo e spese enormi, ma non troppo per un uomo così grande".
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