“Italia, il mio Paese” il bel libro di Padre Carmine Mosca Missionario in Brasile racconta i “Maninos di rua”, i ragazzi che vivono, dormono e muoiono per la strada.

(di Paolo Mesolella) MINERVINO MURGE (PT) E’ stato pubblicato l’ultimo interessante libro di Padre Carmine Mosca, missionario de “I Discepoli” di don Minozzi da quarant’anni in Brasile. Dopo i suoi numerosi libri in lingua portoghese e in lingua italiana,
è arrivato anche questo bel volume sul suo paese natale e sulle periferie esistenziali in Brasile. Il libro, intitolato “Italia, il mio Paese! Un minervinese missionario in Brasile”, è ricco di foto inedite e di testimonianze. E presenta la prefazione di don Giuseppe Balice, Rettore del Santuario “Madonna del Sabato” di Minervino Murge e le Considerazioni del prof. Riccardo Rigante di Montemilone (Potenza) . Sono delicate e struggenti pennellate, annota don Giuseppe Balice, le sue riflessioni con i fratelli brasiliani ed il loro modo di esprimere la Fede in Gesù. “L’idea della missione in Brasile, spiega don Carmine, si presentò 12 anni dopo la mia ordinazione sacerdotale nella Famiglia religiosa dei Discepoli. Così fui inviato in missione in Brasile nell’agosto del 1986, dopo aver lavorato nei collegi di Siponto, di San Martino delle Scale (Palermo), di Matera, nel seminario di Ofena (Aq) e nella parrocchia di Gioia del Colle (Bari). Cos’ iniziai il mio apostolato di Missionario nella Diocesi Brasiliana di Mogi das Cruzes a 60 Km da San Paolo. Un’esperienza forte e straordinaria a contatto diretto con gente fragile sotto tutti gli aspetti, ma fiduciosa di vincere le battaglie della vita”.
Il libro si apre con la decisione di partire per il Brasile, Terra di Missione, nell’aprile 1985. Secondo missionario della Famiglia dei Discepoli. (Il primo a partire era stato Padre Mario Natalini). Cominciò la sua Missione a Suzano, celebrando la Messa in Portoghese. Il contatto con la popolazione di oltre 60 mila abitanti fu impressionante: la città aveva solo una via dove viveva la gente occupando completamente i marciapiedi in attesa degli alimenti dalla Caritas parrocchiale. Tanti bambini poche ore di scuola. “Quelli che vivono con i genitori separati, poveri e disoccupati, scrive don Crmine” abbandonano la scuola e rimangono e dormono tutto il giorno per strada: i Maninos de rua.”Stendono cartoni per terra e passano le notti fuori casa. Molti di questi vengono assassinati mentre dormono, soprattutto quelli che durante il giorno commettono furti. La situazione di chi vive per la strada in Brasile è gravissima.
E’ una vita di sofferenza infernale. Le ragazza e i ragazzi di strada sono esposti ad abusi, sfruttamento, stupri, lavoro forzato, tossicodipendenza, aggressioni, omicidi”. Don Carmine quindi ci parla delle periferie, delle favelas, dei bairros, dove i poveri vivono in baraccopoli o sui cartoni. E diventano presto carcerati. I detenuti infatti sono soprattutto ragazzi e giovani che non vanno a scuola con famiglie distrutte. Così diventano barboni, e sdraiati sulla pietra ruvida tremano dal freddo. Sono centinaia i ragazzi che dormono all’aperto nella sola città di Suzano.”E’ il fallimento della famiglia, spiega don Carmine, della società e dell’essere umano. Il governo riscuote le tasse per pagare le pensioni ai prigionieri, offrendo loro alloggio, cibo e assistenza medica, lasciando morire i poveri di strada che non hanno commesso crimini”. Di loro si ricordano invece i nostri grandi missionari come don Carmine Mosca. Che accolgono gli “os moradores de rua”, le persone che vivono sotto i ponti, nel Centro comunitario “San Francesco d’Assisi” a Suzano.”Rompere i confini della parrocchia, spiega don Carmine in questo prezioso libro, oltrepassare le mura del sacro tempio ed evangelizzare la realtà umana aiutando coloro che vivono nella strada, è la sfida per la Chiesa di oggi. L’accoglienza dei senzatetto segna il nuovo cammino sociale e religioso. Non si può vivere senza una casa, un tavolo, un letto, un sorriso, un abbraccio”. Il libro di don Carmine Mosca bisogna leggerlo e con attenzione, per scoprire le opere di carità della Famiglia religiosa dei Discepoli in Terra di Missione e la nuova emergenza sociale dei senza casa, per affrontare con coraggio e determinazione l’integrazione dei Paesi poveri in questi anni difficili. Don Carmine Mosca, l’autore, è stato educatore presso il seminario di Ofena e altri istituti del’ONMI: a Siponto, Matera e San Martino delle Scale. Poi è volato in Brasile dove fin dal 1997 ha organizzato la partecipazione dei giovani alle Giornate Mondiali della Gioventù. Ha pubblicato tredici libri in lingua portoghese e in italiano. Tra questi, ultimi: “La vita quotidiana vista dall’alto”, “Il risveglio della città alla luce della fede”, “Il cammino cristiano alla luce dello spirito”, ” Un minervinese missionario in Brasile “, “La grande Opera di Padre Minozzi e Padre Semeria nelle periferie esistenziali”.

Commenti

  1. Questo è un problema mondiale
    Va' risolto con politiche mirate
    La carità è indispensabile per aiutarli ad sopravvivere.

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