Caserta. Fino al 14 ottobre "Un Borgo di Libri" a CasertaVecchia, il programma completo

Il basco Amets Arzallus Antia, lo scrittore più amato da Papa Francesco, l’argentino Fernando Bermudez, Maurizio De Giovanni e i procuratori Gratteri, Cantone e De Lucia, i disegnatori di Topolino e la Pimpa, Antonio Polito con De Gasperi, Pino Imperatore con Virgilio. I ricordi di Kerouac, Pirandello e Kafka, Patrizio Oliva che racconta le Olimpiad, Lercio, per riflettere sorridendo; e il direttore de «Il Mattino» Napoletano. Trentaquattro appuntamenti in undici giorni e altri ne arriveranno per altrettante serate all'insegna del divertimento, della cultura e della riflessione. La settima edizione di «Un Borgo di Libri», il festival letterario curato da Luigi Ferraiuolo, vuole continuare a stupire e ad affascinare gli avventori del borgo di Casertavecchia. «Intelligenza naturale – spiega Ferraiuolo – perché abbiamo parlato troppo della artificiale e ci siamo dimenticati di quella vera: la naturale. Già Omero parlava di robot e intelligenza artificiale nell’Iliade: è un tema che ritorna perché ogni sogno di uno scrittore, quando s’imprime su carta prima o dopo diventa realtà. Solo un festival letterario perciò, può farci riflettere sul nostro futuro e su dove stiamo andando, facendoci confrontare sui sogni o le paure della letteratura». Un festival che vuole continuare a stupire anche e soprattutto perché quella di quest'anno sarà una rassegna «controcorrente»: a ogni ospite sarà anche posta una domanda sull’intelligenza naturale. Un inno alla «resistenza» dinanzi all'avanzata prepotente dell'intelligenza artificiale che, neppur troppo lentamente, conquista spazi e terreni propri della nostra vita quotidiana. Ecco allora, in soccorso, il riferimento alla celebre frase del ventiseiesimo canto dell'Inferno dantesco «fatti non foste a vivere come bruti» - sottotitolo del tema del festival - che scioglie ogni dubbio sulle intenzioni di questa edizione 2024 di «Un Borgo di Libri»: aprire la mente, allargare gli orizzonti, pensare con la propria testa e non lasciare che le macchine, per quanto intelligenti, prendano il sopravvento sulla quotidianità. Un tema che ritorna anche nell’immagine del festival: Siffridina che uccide il drago robotico dell’Ai, disegnata dal fumettista Simone Vignoni.

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