A Creta nella biblioteca parrocchiale della cattedrale ortodossa di San Tito a Heraklion (attuale capoluogo
dell’isola) si trovano alcune notizie sulla vita di San Nicandro, santo patrono di Petrulo di Calvi Risorta in
provincia di Caserta.
La festa del Santo storicamente cade il 4 novembre, viene peró festeggiata solennemente la seconda
domenica di agosto. A novembre i festeggiamenti sono in tono minore.
San Nicandro nacque a Cania antica capitale di Creta intorno agli anni 25 d.C. Da
giovanissimo apprese la notizia della passione e resurrezione di Gesù Cristo e del suo predicare. Aderì al
Cristianesimo e da san Tito (quest’ultimo in contatto diretto con San Paolo) fu nominato sacerdote nella
citta di Agios Nikolaos nella parte occidentale dell’isola. Per il suo zelo nel convertire gli abitanti alla fede
cristiana fu successivamente nominato vescovo intorno agli anni 50 d.C. Il periodo storico di riferimento è
il 45-53, anni in cui San Paolo si recò diverse volte a Creta. San Nicandro fu successivamente, nell’odierna Turchia
come primo vescovo di Myra.
Alla morte di San Tito continuò la sua opera in Licia, la cui comunità cristiana crebbe a tal punto da
preoccupare i Romani, che consideravano i cristiani dei sovversivi. Così al governatore Libanio,
attraverso Lucio Domizio Apollinare, arrivò l’ordine di uccidere Sam Nicandro per dare un esempio e
monito alla parte della popolazione che intendesse abbracciare la dottrina cristiana.
Insieme a San Nicandro fu ucciso anche l’anziano sacerdote Ermeo: entrambi furono legati a dei cavalli
lanciati al galoppo e trascinati fin quando ebbero la pelle strappata e la terra bagnata col sangue delle loro
ferite. Furono poi appesi e colpiti con una tavola di legno e torturati prima col fuoco, poi con dei chiodi
piantati in petto e nel corpo. Furono poi gettati in un sepolcro, seppelliti ancora vivi.
In provincia di Caserta nell’attuale Calvi Risorta, intorno al 1100 d.C., si costruì la borgata di Petrulo,
dove esisteva una piccola comunità di monaci basiliani provenienti dall’Oriente, probabilmente in fuga
sin dall’VIII secolo dalla persecuzione iconoclasta. A Petrulo tutt’oggi esiste un piccolo quartiere
denominato Giudea o Iurea (attuale via Nicandro Zitiello, Martini). In questa zona i monaci avevano
rafforzato il culto per San Nicandro. L’integrazione della comunità di monaci con gli abitanti del posto
portò alla realizzazione della chiesa antica di S. Nicandro datata 1.106.
I due martiri di Licia alla fine del 1500 furono beatificati e santificati al 4 novembre, da Papa Clemente
VIII che aveva avviato una politica di riavvicinamento con le altre chiese cristiane. In particolare proprio
coi monaci di rito bizantino basiliani che avevano portato notizie e reliquie di martiri (tra cui San
Nicandro ed Ermeo) nell’Italia Meridionale.
Nel 1914 le reliquie di San Nicandro furono portate a Petrulo.
Il nome Nicandro è poco diffuso in Italia: è associato ad altri santi a Venafro provincia di Isernia, a San
Nicandro Garganico in Puglia, a Tremensuoli frazione di Minturno e a Ravenna e L’Aquila dove sorgono
chiese dedicate. In Grecia il culto del santo non è venerato ed il nome Nikandros è in disuso.
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