TEANO “I giorni della pandemia”, il nuovo libro di Pasquale Mesolella con la presentazione del poeta cileno Nicolas Lopez-Perez

(di Paolo Mesolella) Pasquale Mesolella ha pubblicato una nuova raffinata antologia poetica “I giorni della pandemia”, edizioni Pentalinea di Prato, con la presentazione del poeta e critico cileno Nicolas Lopez- Perez.
Dopo “Poesie d’amore”, il bel libro del 2021 scritto in italiano e spagnolo per la casa editrice cilena “Astronomica” di Roncagua è arrivato in libreria (ma è presente anche su Amazon) un altro interessante libro di poesie scritte nel difficile periodo della pandemia e che svela il momento più difficile della sua esistenza ed il suo stupore per l’inutile guerra in Ucraina. ”Giorni duri, scrive Pasquale, quelli della pandemia. Reclusi in casa come topi impauriti, aspettavamo di uscire dalla tana, di sbirciare, di sopravvivere. E ci rendevamo conto della fugacità e della precarietà dell’esistenza umana…che strano mondo quello d’oggi in cui le parole e i versi dei letterati e dei poeti non hanno più eco felice…”. Sono il ricordo dei giorni che vanno dal gennaio 2019 al settembre 2023. Anche se il covid non ancora ci ha ancora lasciati in pace. Il libro in fondo è un altro libro sull’amore e sulla vita con poesie piene di speranza verso il futuro e di stupore di fronte ad una vita diventata un triste carnevale. Scrive ne “I giorni della quarantena” la poesia che dà il titolo all’antologia: ”Non pensavamo di mascherarci tutti/ come in un lungo e sterminato /Carnevale che non avevamo mai immaginato…/E’ arrivato il tempo del silenzio/ e della incertezza/ E’ arrivato il tempo/ del dubbio e della meditazione..”. Scrive poi in “Una Pasqua diversa”: ”Stamani ho pianto senza lacrime perché non ancora riuscivo a capire/ e a sopportare/ quel viatico silenzioso di bare lungo/ il cammino del non ritorno”. Dopo il dolore della sofferenza e della morte, il piacere dell’amore:”Dopo tanti versi/ Solo il tuo cuore rimane/ e la voglia del tuo profumo intenso/ impresso sulle mie labbra”. E ancora:”Regalami l’ultimo bacio e l’ultimo fiore/ che mi ricordi il tuo orgoglio e il tuo amore”. Ma la “stranezza” nel poeta non deriva solo dal periodo covid anche dalla consapevolezza dell’assurda guerra in Ucraina, causata dalla sede di potere e che continua a causare morti e distruzioni. Scrive in ”la mia Ucraina”: “Non solo di te amore mio parlo/non solo di te e della mia carne//ma della carne e dell’amore/ di tutti quei bimbi innocenti..”. Sono numerose le poesie di Pasquale ispirate da un incontro, da “Post -it” a “Fiore selvatico”, da “Dieci rosari appesi” a “Se ti lascerò sola” e che per il poeta risultano come un provvidenziale rimedio al male di vivere. Nell’aprile 2018, Pasquale ci aveva stupiti, con un altro bel libro, “Il mio viaggio”, che parla di Teano e dell’avventura della sua vita. Nel 2021 i “Canti d’amore”. Perché spesso è il tempo (la distanza, la separazione) a far rivivere l’amore e con esso la poesia. Perché un amore non si vorrebbe mai terminare o almeno vorremmo che l’oggetto del nostro desiderio non si dimenticasse mai di noi. Come nelle poesie in cui Pasquale chiede: “Mi ami?”, “Tu non lo dire agli altri che ti amai..”, “Questo viaggio/ che non ha più nulla/ da raccontare..”. Poesie trasparenti, come quella intitolata “Il viaggio”.
In tutti i suoi libri di poesie Pasquale ricorda le donne, le persone e i luoghi, che non vorrebbe mai dimenticare perché solo a ricordarli ci danno una sensazione improvvisa di felicità. Quando presentai le sue “Trasmigrazioni” poetiche, parlai di trasmigrazione di senso, della necessità che ha l’autore di trovare un senso alle emozioni della propria esistenza. Come spesso accade anche in altre opere di Pasquale, come in “Testamento Breve” edito nel 2007, anche qui si avverte la sensazione di raccogliere ancora una volta le “fronde sparte”: i ricordi e le emozioni, per confessarle ai compagni di viaggio, prima di arrivare chissà dove. Magari per cercare qualche certezza ora che l’età volge al tramonto e i giorni portano ricordi e malinconia. Pasquale è un poeta in esilio: in esilio dallo spazio (dalla città dell’infanzia e della giovinezza), dal tempo passato (dai suoi amori giovanili), dalla vita che non offre più appigli sicuri di fronte alla morte. Pasquale cerca, raccogliendo le sue poesie, di prepararsi alla partenza, di salutare i suoi amici, le sue donne. Chi sta per partire, infatti, non può fare a meno di ricordare e salutare chi ha amato, per sciogliere la tensione della partenza, e la paura dell’imprevisto che assalgono anche il viaggiatore più esperto. Pasquale è un poeta ma è anche uno storico locale. A diciotto anni Pasquale lascia Teano e va a lavorare a Prato che diventa la sua nuova città, anche se Teano resta il luogo della memoria, delle emozioni, della nostalgia. Ha pubblicato numerosi libri riscuotendo sempre attestati di stima e di simpatia. Tra le sue opere più note ricordo “Carme alla mia terra” 2004, “Tornerò a riprendermi il sole”, 2005 (poesie), “Cose della mia terra” 2006, “Settecannelle” 2010, “Testamento Breve” 2007 (poesie), “Trasmigrazioni” 2013 (poesie), “ La costellazione dell’impossibile” 2015 (poesie) , “Il mio viaggio” 2018, (poesie) “Canti d’amore” 2021., “I giorni della pandemia” (Poesie) Quest’ultima antologia poetica dedicata alla vita e all’amore nei giorni bui della pandemia.

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