Alla scoperta dei Vulcani della città di Napoli

Già nel 2012 in occasione della Settimana del Pianeta Terra la Federazione Italiana di Scienze della Terra metteva in guardia dai rischi del super vulcano della caldera dei Campi Flegrei. Il complesso vulcanico si trova in larga parte nel fondale sommerso e i Campi Flegrei sono solo una parte del Super Vulcano. “Poco nota è l’estensione del vulcanismo nella Città di Napoli dove non solo si rinvengono i prodotti delle principali eruzioni flegree e vesuviane, ma si rilevano anche apparati eruttivi, quali il Cratere di Santa Teresa a Bagnoli ed i centri eruttivi di Chiaia, Monte Echia, Collina di San Martino, sommersi dall’antropizzazione o parzialmente cancellati dall’estrazione di tufo e pozzolane. La stessa grande eruzione flegrea che produsse oltre 250 km3 di materiale 39.000 anni fa, formando la Caldera dell’Ignimbrite Campana (nota anche come tufo grigio), interessa l’intera Città di Napoli fino alla sua periferia orientale”. Lo ha affermato Giuseppe Luongo, docente Emerito in Fisica del Vulcanismo dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, nell’annunciare uno straordinario geoevento che ha offerto l’opportunità di conoscere “l’estensione del vulcanismo nella Città di Napoli – ha proseguito Luongo – mentre è ben noto che nell’area napoletana si sviluppano aree vulcaniche distinte, quali Ischia, Campi Flegrei e Vesuvio. Le prime due sono campi vulcanici con la formazione di centri eruttivi monogenici (ad ogni eruzione si forma un cono vulcanico) e caratterizzati da eruzioni esplosive con formazione di caldere, mentre il Vesuvio è uno strato vulcano poligenico (prevale il centro eruttivo sommitale). “Con forza vogliamo ribadire l’importanza delle Geoscienze, delle Scienze della Terra. Il prossimo evento della prossima Settimana del Pianeta Terra che si terrà presumibilmente in autunno saremo su tutto il territorio italiano – ha affermato Rodolfo Coccioni, Vice Presidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra – e non solo sui vulcani ma anche nelle città , fiumi, grotte, laghi, montagne, miniere. La “Settimana del Pianeta Terra”, avrà come base comune le Scienze della Terra e la loro divulgazione. Gli eventi sono aumentati passando dagli iniziali 120 agli attuali 140 in ben 90 città italiane. Abbiamo dato vita ad un programma vastissimo con Musei aperti, geoescursioni, rappresentazioni teatrali, arte. Toccando ambiti diversi che spaziano dall’economia all’agricoltura e dalla salute alla sicurezza nei loro diversi aspetti – energia e risorse, acqua, suolo, aria, clima. Tra gli obiettivi della Settimana del Pianeta Terra, diffondere la cultura geologica e aumentare la visibilità delle geoscienze; divulgare il patrimonio di conoscenza delle scienze della terra e mostrare la loro diretta applicabilità alla vita quotidiana; sensibilizzare le coscienze e creare consapevolezza del ruolo. (Nella foto di repertorio il Vulcano Teide più alto d'Europa che si trova nel continente Africano, nell'isola Canaria di Tenerife).

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