Teano. All'Alberghiero il premio Internazionale Antonio Ambroselli eroe della Banda partigiana “Fiamme Gialle” di Roma

(di Paolo Mesolella) TEANO Venerdì 3 maggio prossimo, alle ore 12.00 nell’aula magna della sede centrale, l'Albergiero ospiterà anche quest'anno la cerimonia ufficiale del Premio Internazionale “Antonio Ambroselli, il finanziere eroe”.
Lo scopo è quello di ricordare agli studenti le sofferenze della guerra di Liberazione e l’operato di uomini meno conosciuti ma che hanno compiuto gesti di alto valore civile, morale e patriottico. Per l'occasione è attesa a Teano la visita del Cav. dott. Sandro Ambroselli, ex funzionario della Presidenza del Consiglio dei Ministri, figlio dell'Eroe e Presidente dell'Associazione Eroe Antonio Ambroselli, la dottoressa Clelia Nobile, Psicologa, Criminologa e Vice Presidente dell'Associazione Eroe Antonio Ambroselli. Durante la manifestazione sarà consegnato il Premio Internazionale M.llo della Guardia di Finanza Antonio Ambroselli. Eroe della stazione ferroviaria Roma Tiburtina e della Banda partigiana “Fiamme Gialle” Giusto tra i Giusti, alla prof.ssa Maria Grazia Lancellotti, Dirigente Scolastico presso il Liceo “Orazio” di Roma, già docente di Storia delle religioni a contratto presso l’Università di Salerno, presso l’Università di Pisa e collaboratrice del C.N.R. di Roma; alla dott.ssa Tiziana Boccone, docente e interprete alla Base Nato di Lago Patria a Napoli per l’acquisizione della certificazione Joint Forces Linguistic Test ; al dottor Paolo Masini, già Assessore alla scuola, alle politiche giovanili e alla memoria di Roma Capitale. Dal gennaio 2015 è Vicepresidente della Fondazione “Museo della Shoah” di Roma ed è Fondatore del Premio Pier Paolo Pasolini a Monteverde;. alla prof.ssa Antonella Rossi referente per la "Memoria storica" presso il Liceo Bramante e dal 2021 nel team di ricerca storica del Civico Giusto; a Marco De Francesco, Chimico e ricercatore di Bracciano che lavora con l’ENEA. Appassionato da oltre 40 anni di fotografia sociale, ha vinto diversi concorsi fotografici. Collabora con il giornale di strada "Terre di mezzo". A Roma ha realizzato mostre fotografiche aventi come temi l'immigrazione, i rom, i senza dimora.
L'obietivo del Premio in una scuola, spiega il Preside del Foscolo prof. Paolo Mesolella è quello di trasmettere agli studenti esempi di vita ispirati ai valori della Resistenza, morali e spirituali, di onestà, patriottismo, responsabilità, rispetto, pietà cristiana. Durante l’incontro la figura del maresciallo Ambroselli, sarà ricordata dal figlio Sandro. Il Maresciallo Antonio Ambroselli faceva parte della Banda Partigiana che operava nella stazione ferroviaria di Roma Tiburtina e liberò centinaia di deportati, prima di essere internato nel campo tedesco di Armi VII e nelle Officine Ernesto Breda a Roma. Per il suo eroismo è stato chiamato “Giusto tra i Giusti”. Antonio Ambroselli, nato il 12 marzo 1915 a Santi Cosma e Damiano in provincia di Latina, allora in Terra di Lavoro, ed è morto a Roma il 1 aprile 1975. Il Maresciallo Maggiore Ambroselli, si arruolò nella Regia Guardia di Finanza il 5 settembre 1935. Nel luglio 1941 fu mobilitato nei ranghi del 1° Battaglione destinato ad operare in Albania. Ritornato in Patria nel novembre 1942, fu destinato alla Compagnia Comando dell’Accademia del Corpo, con sede in Roma. Poi fu destinato al servizio di Polizia presso il Comando Scalo Ferroviario di Roma Tiburtina. Da un documento conservato al Museo Storico della Guardia di Finanza a firma Comandante della Legione il Col. Formato , redatto nel 7 agosto 1944, si evince che l’’Ambroselli era il più attivo della “Banda Fiamme Gialle”, un nucleo partigiano aderente al Fronte Militare Clandestino di Roma, alle dirette dipendenze del Colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo , in seguito trucidato alle Fosse Ardeatine. La banda partigiana Fiamme Gialle operava alla Stazione Tiburtina, dove vi erano dei finanzieri comandati dal tenente Korça, con il quale organizzò numerose fughe di prigionieri pronti a partire per la Germania, aiutati anche da Michele Bolgia, un ferroviere “guardasala” (morto poi alle Fosse Ardeatine), che gli forniva orario e binario dei “treni della morte”. Nel solo mese di febbraio 1944, con quattro colpi di mano, dopo aver spiombato i portelloni dei vagoni in sosta, fece fuggire insieme al Tenente Korça, oltre un migliaio di giovani rastrellati a Roma, fra i quali ebrei catturati a Piazza Bologna, diretti nei campi di concentramento tedeschi. I salvataggi alla stazione Tiburtina, si svolgevano la notte: venivano aperti i portelloni dei lunghissimi convogli in sosta e si facevano fuggire tante persone attraverso i campi.
Molti erano ebrei, sfuggiti fortunosamente dalle prime retate al ghetto. Poi ad un certo punto l’Ambroselli sparava in aria attirando la vigilanza tedesca, facendogli credere che erroneamente qualche portellone era stato chiuso male e lui ed il Tenente Korça avevano tentato di fermare i fuggitivi. In altre occasioni, sempre di notte, qualche volta anche all’alba, riaprivano i portelloni dei vagoni merci ed i treni, viaggiando a bassa velocità, consentivano la fuga ad altri deportati che si lanciavano in aperta campagna appena fuori Roma. All’indomani del 18 ottobre 1943, la Stazione Tiburtina di Roma divenne luogo di partenza dei carri bestiame, i carri della morte, che trasportarono ad Auschwitz gli ebrei romani, ma anche di molti altri convogli carichi di militari sbandati, giovani renitenti alla leva, ebrei scampati al primo rastrellamento, ma soprattutto tanti padri di famiglia sottratti alle proprie vite normali per essere duramente utilizzati come mano d’opera nella lontana Germania. Ma l’opera di Ambroselli non fu attivo solo alla stazione Tiburtina, quando venne a sapere che presso uno dei due campi di Roma, il primo“Villaggio Breda”, noto per gli sfollati, ma soprattutto il secondo, limitrofo, che era un vero Campo d’Internamento tedesco, ex Fabbrica di Armi VII, Officine Ernesto Breda, allestito dentro grandi capannoni, a Torre Gaia al 14° km della Via Casilina,erano stati concentrati altri profughi provenienti dal suo paese natale, da paesi limitrofi e giovani ebrei rastrellati a Roma, insieme alla giovane moglie romana Mafalda Cangelmi, Mafalda aveva solo 21 anni, riuscì a far diventare dipendenti della Croce Rossa molti di loro, altri vennero fatti fuggire dal Campo e furono ospitati da parenti e amici a Roma, o addirittura nella loro stessa casa, in attesa di una sistemazione migliore. Nonostante il grave rischio corso al Campo Breda, Antonio Ambroselli e dopo l'attacco alla Banda Partigiana, continuò ad aiutare i prigionieri a fuggire dai treni diretti in Germania. Alla memoria dei coniugi Ambroselli e dei partigiani della Banda Fiamme Gialle di Roma sono state concesse la Medaglia d’Oro del SID, il Servizio Informazioni Difesa alla Memoria; la Medaglia per le Campagne di Guerra 1941-1942; la Medaglia della Guerra di Liberazione; due Croci al Merito di Guerra, una Croce d’Oro al Merito di Servizio, la Medaglia d’Oro della Fondazione Carnegie per gli Atti d’Eroismo; il 22 giugno 2012 gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica Italiana la Medaglia di Bronzo al Merito Civile; il 26 luglio 2012 gli è stata intitolata una nuova Caserma della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza a Gaeta, nel Porto Commerciale. Il 13 giugno 2013, il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, gli ha conferirito una Medaglia d’Oro di Benemerenza alla Memoria. Anche Roma Capitale e la città di Gaeta hanno voluto intitolare una strada all'eroe Ambroselli.

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