Sembrano paesaggi rocciosi di falesie chissà dove, invece si tratta del monastero di San Salvatore dove ai
piedi di una parete rocciosa usata per le scalate sportive si trova la Madonnina del Salvatore del Monte
Maggiore. La parete rocciosa dove si trova la statuetta è chiamato comunemente l’eremo di San Salvatore
perché fino a circa un secolo fa vi ha vissuto una comunità di monaci benedettini del Cristo redentore. La
loro presenza è testimonianza della ricerca spirituale praticata dai monaci fin dal medioevo, ritirati
vivendo in pace con la natura.
Il panorama goduto dall’eremo, su uno sperone di roccia a strapiombo, il silenzio delle cime del massiccio
e il profilo elegante dei nibbi che cacciano dall’alto, consentono ancora oggi di ritornare indietro nel
tempo e immergersi nella contemplazione della natura.
Il territorio di Monte Maggiore, considerato spesso periferico come centro naturalistico, è in realtà zona
ancora tutta da scoprire dal punto di vista naturalistico e per le varie testimonianze archeologiche di
antichi insediamenti. Con la caduta dell’impero romano, infatti, gli abitanti dell’Antica Cales, seconda
città per grandezza in Campania dopo Capua, si rifugiarono negli anfratti, colline e montagne della catena
di Monte Maggiore per sfuggire alle invasioni barbariche. Vi si ritirarono qualche secolo dopo le
popolazioni della valle dell’Agro Caleno per sfuggire ai saraceni. Testimonianza della loro presenza in
loco, i resti di numerose cisterne artificiali e costruzioni in pietra.
La catena montuosa del Monte Maggiore è molto vasta, i pendii sono tutti, o per la grandissima
maggioranza, ricoperti da una folta vegetazione. Numerose sono le sorgenti dalle quali sgorga acqua più o
meno abbondante in quasi tutti i mesi dell’anno. E’ abitata da numerose specie animali e di uccelli: a farla
da padroni ci sono i cinghiali ormai ovunque ma si possono ammirare, con un po’ di fortuna e pazienza,
anche qualche capra selvatica e lo scoiattolo. Non è difficile scorgere il volo della poiana, una specie di
aquila di piccola taglia, falchi, bianconi e tantissimi altri uccelli di media e piccola taglia.
Dall’eremo di S. Salvatore, nelle giornate più limpide, è possibile scorgere con assoluta nitidezza gran
parte della costa campana, dalla costiera Amalfitana sino al Golfo di Gaeta.
La cima principale della Catena è detta proprio Pizzo S. Salvatore di oltre mille metri. Poco lontano e
leggermente più bassa, svetta l’altra cima, la seconda in ordine d’altezza, denominata Madama Marta
caratterizzata da una struttura a piramide con una grossa terrazza proprio in cima da dove è possibile
ammirare il panorama suggestivo.
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