(Luca parisi). Durante i lavori di restauro di un'abitazione è stato ritrovato un catenaccio con sopra
raffigurato San Giorgio a cavallo e un drago.
Il ritrovamento del catenaccio risalente presumibilmente al 1700 dimostra come il culto di San Giorgio sia
radicato a Pignataro da secoli. Si ricorda che la Chiesa Madre, dedicata proprio a San Giorgio, fa parte
dell'unico complesso che racchiude l'antica chiesetta del 500 nonchè il grande palazzo vescovile.
San Giorgio è nato nel 250 d.C. ed era un cavaliere. E' venerato in tutta Europa dalla Libia alla Lituania. La
leggenda narra che nelle coste settentrionali dell'Africa vi fosse un grande stagno, tale da poter nascondere
un drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti gli
offrivano per placarlo due pecore al giorno, ma quando queste cominciarono a scarseggiare furono costretti a
offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa
Silene. Il re, terrorizzato, offrì il suo patrimonio a metà del regno, ma la popolazione si ribellò, avendo visto
morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane si avviò verso lo
stagno per essere offerta al drago. In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale, saputo
dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale
morte. Poi disse alla principessa di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago; il quale
prese a seguirla docilmente verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio
li tranquillizzò dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se
abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro». Allora il re e la popolazione si
convertirono e il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi.
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