A Caserta è terminata la Seconda Guerra Mondiale, dopo la stagione degli eccidi.

(di Paolo Mesolella) La seconda guerra mondiale in Italia è terminata Il 29 aprile 1945, alle ore 14, nella Reggia di Caserta, sede del Comando militare alleato, con la firma della resa delle forze armate del Terzo Reich. Nella sala di rappresentanza di Astrea gli ufficiali tedeschi Colonnello Viktor von Schweinitz, e il Maggiore Eugen Wenner delle SS in Italia, alla presenza del generale William Duthie Morgan,
Capo di stato maggiore del Comando militare alleato, firmarono la resa incondizionata delle forze armate tedesche in Italia con il cessate il fuoco alle ore 14 del 2 maggio. Prima di allora, dopo l’8 settembre 1943, la Provincia di Caserta la presa di mira dei reparti della Wehrmacht e delle SS con rastrellamenti e stragi sulla popolazione colpevole di tradimento. Basti ricordare gli eccidi di Villa Volturno (comune che riuniva le attuali cittadine di Bellona e Vitulazio, di Caiazzo, di Sparanise, di Mondragone, di Conca della Campania, Orta di Atella, Pignataro Maggiore e nella stessa Caserta. A Villa Volturno i nazisti fucilarono 83 persone (66 civili, 6 religiosi, 10 militari ed un carabiniere), sul Monte Carmignano a Caiazzo, il 13 ottobre 1943 assassinarono 24 persone, a Sparanise il 22 ottobre, in Via De Renzis furono uccisi 39 civili, uomini donne e bambini, a Mondragone 57 civili, a Conca della Campania 49, a Pignataro Maggiore 15, a Calvi Risorta 10, a Teano 19, a Teverola 14 carabinieri, ad Orta di Atella 25 civili, a Capua 23, ad Alvignano 19, a Capua 23, a San Pietro Infine 19, a Prata Sannita 13, a Ruviano 13, a Presenzano 11 ed altri civili ancora per un totale di oltre mille civili uccisi, 316 dei quali solo a Caserta. Il 21 gennaio 1944, inoltre, a Sant’Angelo in Formis gli Alleati fucilarono 13 militari della Repubblica Sociale Italiana, tutti giovanissimi ritenuti colpevoli di spionaggio e sabotaggio. Poi il 5 ottobre 1943 a Santa Maria Capua Vetere venne ucciso dai tedeschi, in ritirata oltre il Volturno, il partigiano sedicenne Carlo Santagata che aveva attaccato da solo un gruppo di militari della Wehrmacht. Il giovane venne impiccato ad un albero lungo l’Appia. Intanto si era ricostituito l’esercito italiano per combattere a Monte Lungo: il “Primo raggruppamento motorizzato”, formato dal 67° Reggimento “Legnano”, dal 51° Battaglione bersaglieri, e dall’11° Reggimento artiglieria, combatté eroicamente nella Battaglia di Montelungo contro i tedeschi al fianco delle truppe americane dal 7 al 16 dicembre 1943. I poveri soldati vennero decimati, ma riuscirono a conquistare le vetta del monte. Episodi di morte e di valore che interessarono la Provincia di Caserta e che culmineranno nella firma della resa delle forze armate tedesche in Italia a Caserta di cui oggi ricorre l’ anniversario. Un ultimo spunto di riflessione e' un messaggio della mistica casertana Maria Valtorta che in una visione della Madonna fu sollecitata ad incontrare il Duce e a riferirgli che se avesse trascinato l’ Italia in un secondo conflitto mondiale nel quale sarebbero morte molte persone, lui stesso avrebbe perso la vita. Mussolini inviò sua sorella al colloquio con la Valtorta manifestando così il suo disinteresse per le parole della Madonna che utilizzò una donna casertana come veggente profetica, proprio a Caserta dove si terrà la ratifica della Liberazione definitiva dall’ oppressione nazista. “Il messaggio della fede, spiega Maria grazia Capanna, è da sempre un messaggio di perseveranza cosi come l’amore è l’ unica soluzione alla trasmutazione del male, pertanto siamo chiamati tutti, ogni giorno, a lottare per la pace: è un nostro dovere cooperare e la storia, questa storia, ce lo insegna.

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